Comune di Napoli, il salvataggio del governo: ok al bilancio con 246 milioni arrivati da Roma

Comune di Napoli, il salvataggio del governo: ok al bilancio con 246 milioni arrivati da Roma
di Luigi Roano
Lunedì 2 Agosto 2021, 08:40 - Ultimo agg. 3 Agosto, 08:33
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Il Governo salva ancora il Comune e questa volta all'ultima - pericolosissima - curva di una consiliatura arrivata ormai agli sgoccioli e agonizzante. I 246,5 milioni promessi sono arrivati giusto in tempo per approvare il bilancio previsionale 2021-2023 nella serata di sabato 31 luglio, ultimo giorno utile, altrimenti sarebbe toccato a un commissario gestire il documento finanziario. E giova ricordare che il Comune è un ente in predissesto perchè ha sul groppone quasi 3 miliardi di debito. Il documento varato dalla giunta guidata dal sindaco Luigi de Magistris - e firmato dall'assessora Rosaria Galiero - non sana nessuna delle criticità di questi anni a iniziare dalla debolezza nella riscossione e dall'incapacità di fare fronte ai servizi primari in maniera adeguata per non parlare delle aliquote delle tasse al massimo in Italia. Con i napoletani che sono i più tartassati del Paese. Il bilancio previsionale non sarà con ogni probabilità approvato in Consiglio comunale. L'approvazione in giunta è stata utile per la città ma soprattutto per evitare il commissario. 

La delibera per ora non è stata pubblicata sull'albo pretorio né resa nota dall'assessore competente quindi i numeri che ci accingiamo a fare sono quelli resi noti dai Revisori dei conti nel previsionale del 2020.

L'unico cambiamento sono i 246,5 milioni, soldi arrivati dal Governo per del decreto Sostegni bis per tamponare la sentenza numero 80 della Corte costituzionale che ha ribaltato il cosiddetto spalma-debiti che ha consentito ai Comuni in predissesto di scaricare il disavanzo nei successivi trent'anni. Vale a dire che senza i 246,5 milioni Palazzo San Giacomo avrebbe dovuto pagare i quasi tre miliardi di debito subito. Invece l'intervento del Governo con una norma ponte ha bloccato questo meccanismo almeno per il 2021. «Gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale, in relazione alla quale, l'intervento del legislatore nel decreto sostegni bis ha consentito solo parzialmente di neutralizzare gli effetti della stessa. Il Comune di Napoli si è visto riconosciuti sul triennio 2021- 2023 solo 240 milioni a fronte dei 285 necessari» precisano da Palazzo San Giacomo. Fatto sta che tornando ai numeri la problematica della riscossione e della dismissione del patrimonio immobiliare non è stat risolta. L'indice di riscossione supera di poco il 20 per cento. E per avere un'idea di come stanno le cose, per le multe l'Amministrazione ha accertato verbali per 141 milioni nell'anno in corso ma nelle casse del Comune sono entrati poco meno di 30 milioni. Scrivono i revisori: «Nonostante gli interventi a sostegno attuati dalla normativa emergenziale, la condizione in cui versa il Comune di Napoli, quale Ente in procedura di riequilibrio finanziario, lo espone a forti squilibri di bilancio che richiedono interventi correttivi, tempestivi e adeguati. A tal uopo appare fondamentale attivare tutte le possibili misure sul fronte delle entrate, con particolare attenzione alla fase della riscossione, per cercare di garantire l'effettiva copertura delle spese». 

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«Nonostante la crisi sanitaria, sociale ed economica che ha stravolto la programmazione e gestione finanziaria di tutti gli enti locali - si legge in una nota - il Comune riesce a ridurre di circa 150 milioni il disavanzo di amministrazione. Tale risultato va sottolineato perché raggiunto in un momento di grandi complessità economiche e sociali considerando le difficoltà connesse al recupero dell'evasione dei tributi e la dismissione del patrimonio, attività che hanno risentito degli effetti della pandemia e che non hanno potuto trovare la piena espressione rispetto al percorso che il Comune aveva intrapreso e che iniziava a dare i suoi risultati». Questi alcuni punti che Palazzo San Giacomo evidenzia della manovra economica: «Piano di assunzioni a tempo determinato di educatrici e maestre della scuola dell'infanzia, stabilizzazione di 500 lsu, procedure di assunzioni per funzionari amministrativi, dirigenti, assunzioni a tempo determinato di nuove equipe multidisciplinari». 

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