Comune di Napoli, il Pd alza il tiro: «Ora serve un rimpasto di giunta»

Pressing su Manfredi dopo la vittoria della mozione Schlein nel congresso cittadino

Il sindaco Gaetano Manfredi al conferimento della laurea ad honorem a Massimo Troisi
Il sindaco Gaetano Manfredi al conferimento della laurea ad honorem a Massimo Troisi
di Luigi Roano
Martedì 21 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 07:21
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Ora che i congressi del Pd sono vicini - domenica si vota per la segreteria nazionale e una settimana dopo per quelle locali - iniziano di nuovo le fibrillazioni negli enti dove i dem sono coinvolti. Il Comune di Napoli è il principale luogo dove si condensano le tensioni interni del partito e dalle parti di piazza Municipio arrivano venti da pezzi di Pd dove si immagina un ribaltone nella giunta mettendo nel mirino tutti gli assessori che in qualche modo sono afferenti a quel partito. Insomma un rimpastone per lavare o allargare le ferite aperte dalle primarie per una resa dei conti finale. Il sindaco Gaetano Manfredi ha alzato già un muro a protezione della sua squadra. Infatti, si ricorderanno le pressioni dal gruppo dirigente uscente guidato dal parlamentare e segretario metropolitano Marco Sarracino sull'ex rettore per sostituire subito il dimissionario Paolo Mancuso (presidente del partito metropolitano) alla fine però Manfredi è andato per la sua strada coinvolgendo quella parte che è maggioranza nel gruppo consiliare del Pd che fa capo alla presidente del Consiglio comunale Enza Amato e al capogruppo Gennaro Acampora. Vale a dire spacchettare le deleghe e attendere la fine dei congressi per ridare ai dem quella poltrona. Tuttavia, c'è una data sulla quale in tanti sono pronti a scommettere segnerà la ripresa delle ostilità. Quella del prossimo Consiglio comunale che si terrà entro il 7 marzo quando all'ordine del giorno ci sarà il bilancio di questo primo anno e mezzo del Comune a guida Manfredi. Assessori e sindaco in qualche modo saranno messi sotto esame, una specie di seduta dove si dovrà rinnovare in qualche modo la fiducia all'amministrazione. E dove il regolamento dei conti dentro al Pd e nella stessa maggioranza extradem non mancheranno.

Questo lo scenario dove lo stesso Pd - tuttavia - potrebbe perdere un consigliere. Si tratta di Aniello Esposito che sta parlando molto in questi giorni con quelli di Articolo 1 - ovvero la sinistra - che ha contribuito alla vittoria in città di Elly Schlein. Assieme naturalmente all'area che fa capo a Dario Franceschini e a Napoli è rappresentata dall'assessora Teresa Armato e allo stesso Sarracino. È utile ricordarlo che Articolo 1 è entrato nel Pd e la tentazione e anche qualcosa di più di Esposito è quella di, a matrimonio consumato, iscriversi al gruppo che fa capo a Roberto Speranza leader di Articolo 1 ed ex ministro della Salute.

La sostanza è che alla fine della giostra Palazzo San Giacomo per il Pd, come al solito, è il primo terreno di scontro per risolvere beghe interne perché di questo alla fine si tratta.

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Una bagarre che ruota anche intorno a Giuseppe Annunziata, l'unico candidato a segretario del Pd di Napoli che quindi avrà l'incarico. Il Consigliere comunale di Poggiomarino è stato alla fine l'uomo su cui è stato trovato l'accordo tra le diverse correnti dem. Candidatura corredata da 577 firme a sostegno raccolte in 42 circoli di Napoli e provincia. Firme arrivate da tutte le componenti tranne una, giura chi quelle firme le ha viste lette e rilette dalla prima all'ultima: a mancare sarebbero state proprio quelle della componente vicina a all'uscente Marco Sarracino. Giallo o inciucio? O Semplice disattenzione? Tutto è possibile quando si tratta di Pd. Poco cambia per Annunziata paracadutato come un marziano sulla terra con la poltrona già assegnata. Come intende muoversi Manfredi in questa cornice? Entrerà nelle dinamiche interne dei dem? L'ex rettore domenica non dovrebbe andare a votare, non ha la tessera del Pd e non pare intenzionato a oggi a prenderla, però effettivamente ci sono dei margini affinché la scena posso cambiare. Margini risicati che però esistono, molto dipenderà dall'evoluzione del dibattito tra i due contendenti Stefano Bonaccini governatore dell'Emilia Romagna e appunto la Schlein. 

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