Coronavirus in Campania, De Luca chiude la movida: «Ma cambiamo gli orari di bar e pizzerie»

Coronavirus in Campania, De Luca chiude la movida: «Ma cambiamo gli orari di bar e pizzerie»
Venerdì 24 Aprile 2020, 15:48 - Ultimo agg. 25 Aprile, 09:32
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Gli ultimi dati relativi ai contagi in Campagna disegnano un «quadro rassicurante» che per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, potrebbe «consentirci le prime riprese delle attività economiche». Anche se chiarisce: «È ovvio che non torniamo a come eravamo tre mesi fa. Qualcuno mi ha scritto: ma così non possiamo riprendere la movida. Ma sei scemo o sei buono? Riprendiamo la movida? C'è gente che si è bevuto il cervello...».

«Serve rigore», ha detto De Luca ma «il quadro ci consente di fare i primi passi in avanti significativi nel rilancio delle attività economiche. Forse domani apporteremo delle modifiche negli orari di consegna del cibo a domicilio». 



Il governatore ha anche affrontato il tema della burocrazia raccontando l'iter che si sta affrontando per «portare le pensioni a mille euro»: «Sono convinto che l'Italia si riprenderà se fa i conti con la palude burocratica che è la vera malattia del Paese. Si chiamano in causa i controlli ma alla fine non si controlla nulla e c'è solo un groviglio che paralizza l'Italia. Mille ostacoli in nome della privacy per portare le pensioni a mille euro. Quando vedo questi episodi di garanzia della privacy penso alla vicenda dell'ex ministro Federica Guidi che fu costretta alle dimissioni perché stuprata dal sistema della comunicazione, fu violentata nella sua vita privata riportando intercettazioni e calpestando la sua dignità nell'indifferenza generale - ha detto - Poi per le pensioni dobbiamo tutelare la privacy...». Chiama in causa la competenza che dovrebbe essere richiesta anche nella politica, «per 15 anni hanno raccontato agli italiani che in politica uno vale uno, per fare politica serve invece competenza come in tutte le altre attività e anche stomaco e resistenza psico fisica per non essere distrutti dalla palude burocratica». «In tanti casi la politica è fatta di porcherie ma quando la si fa seriamente è di una fatica inimmaginabile senza la quale una comunità non va avanti», ha concluso. 
 

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