De Luca: «Terzo mandato, ecco il mio programma»

Da Firenze il governatore rilancia

De Luca
De Luca
di Adolfo Pappalardo
Domenica 15 Ottobre 2023, 09:21 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 06:30
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Se pure qualcuno avesse avuto dei dubbi, ieri è il diretto interessato a spazzarli via. In maniera chiara. E definitiva. «Sono pienamente in campo» dice ieri sera De Luca alla festa dell'Unità di Benevento nonostante, aggiunge «qualche imbecillità inventata da qualche dirigente del Pd di Napoli» riferendosi a chi, nel suo partito, ha messo in dubbio un terzo lustro a Santa Lucia. E, sempre ieri sera, spiega, il suo programma quando gli chiedono di un ipotetico scontro con il ministro Sangiuliano.

«È utile prolungare il mandato se hai un programma che prevede 15 ospedali nuovi, il rinnovo di tutto il parco dei mezzi di trasporti e se prevede l'autonomia idrica della regione Campania. Noi ancora dobbiamo fare ancora il piano paesaggistico della fascia costiera». E se ancora ci fossero dubbi rimarca: «In ogni caso, sarò io a decidere quello che devo fare senza chiedere il permesso a nessuno: sono i cittadini della Campania che devono decidere da chi essere governati». È partita, quindi, anche senza le insegne del Pd, la corsa a capofitto dell'ex sindaco di Salerno.

E chi lo conosce, sa che bene che di mezzo non ci saranno ostacoli o sgambetti che tengano.

A cominciare da quel no della segreteria Elly Schlein che, appena insediata, ha messo il veto sul suo terzo mandato. E se prima lo scontro era con il partito in generale, ora è proprio un duello, quasi una sfida personale tra i due. A colpi di fendenti e sottili sciabolate. Con i due che, non solo si detestano, ma evitano pure di nominare direttamente l'avversario. E anche se si incrociano, come ieri mattina alla festa de il Foglio a Firenze, si ignorano platealmente. O, meglio forse si evita di farli incontrare, a sentire l'ex premier Matteo Renzi. «Il sindaco di Firenze è stato molto bravo, perché dopo aver sentito tutto quello che ha detto De Luca (contro il Pd, ndr), appena è arrivata in sala la Schlein l'ha portata via per non farli incontrare», dice sarcastico il leader di Iv che pure conosce bene il governatore campano.

In mezzo il terzo mandato che interessa non solo a De Luca ma anche, legittimamente, ai colleghi dem Bonaccini ed Emiliano. Eppure è solo il primo, a differenza del silenzio degli altri due, a sguainare la spada e a farne un caso personale. «Abbiamo in Italia un presidente di regione, Luca Zaia, che sta facendo il terzo mandato nella pace del signore. Nessuno dice niente sul terzo mandato, né il Pd veneto né quello nazionale, tutti zitti. Poi arriviamo in Campania e non va bene. La verità è che il terzo mandato non c'entra niente. Hanno paura di un uomo libero che non ha né padroni né padrini», argomenta, come già fatto a Napoli, davanti alla platea fiorentina.

Una ricostruzione ripetuta più volte a cui stavolta però i democrat non oppongono il silenzio che si sono auto-imposti. «Dispiace che De Luca personalizzi il dibattito sul terzo mandato. Non è questo il punto perché il vero tema è quello dei pesi e dei contrappesi, della concentrazione di poteri in un'unica persona per lunghissimi periodi e il rischio di creazione di feudi personali. Come Pd Veneto - ribatte il senatore e segretario proprio del Pd del Veneto, Andrea Martella - abbiamo già affrontato pubblicamente la questione a prescindere da colori ed obiettivi politici e senza riferimenti alle singole persone, anche perché riguarda esponenti di diverse forze politiche, dal Pd alla Lega. Un partito deve essere in grado di preparare e rinnovare la propria classe dirigente: se ha bisogno di un salvatore a tempo indeterminato, è perduto».

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Tornando alla kermesse di Firenze, De Luca sfodera bordate contro il suo partito. Usando il suo libro di prossima uscita: «Perché il titolo "Nonostante il Pd"? Perché parte dalla mia esperienza: io milito in un partito che mi ha rotto sempre le scatole. Mi ritrovo in una situazione paradossale di aver avuto apprezzamento da avversari e invece di aver trovato nel Pd una particolare concentrazione di cafoni, maleducati e presuntuosi...». Un partito, secondo De Luca, incapace di fare il suo lavoro di opposizione al governo. «Lo vedo - ironizza - navigare negli spazi intergalattici. Il Sud da un anno e due mesi aspetta risorse, per una operazione di ricatto politico. Io avrei bloccato il Parlamento italiano finché non si fosse sbloccata questa partita». E così, più o meno, lo stesso canovaccio in serata nel Sannio. Ma a Firenze, in mattinata, gli viene chiesto anche se avesse voglia di un confronto pubblico con la nemica Schlein nel frattempo a arrivata a palazzo Vecchio: «Abbiamo un appuntamento a Benevento...», replica tra il sornione ed il gelido. Più gelida ancora è la Schlein su De Luca. Che, quando le chiedono una replica ai suoi attacchi, non nomina ma gli tira una sciabolata: «Io non ho mai creduto nei partiti personali e tanto meno familiari. Ed è il motivo per cui mi sono candidata alla segreteria».
 

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