Gaetano Manfredi presidente Anci, Pd e deluchiani pronti al sostegno

L'endorsement di Napoli: «Un valore aggiunto per il nostro territorio»

foto Gaetano Manfredi e Fulvio Bonavitacola
foto Gaetano Manfredi e Fulvio Bonavitacola
di Luigi Roano
Domenica 8 Ottobre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 18:59
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«I sindaci uniscono la Campania» è il titolo dell'assemblea regionale dell'Anci a Salerno. Sembra un titolo tagliato su misura di Gaetano Manfredi - sindaco di Napoli e presidente della Città metropolitana - perché su lui i primi cittadini della Campania puntano come futuri presidente dell'Anci Nazionale. Insomma, dalle divisioni storiche tra sindaci alla ricerca di una identità comune della Campania il passo è lungo, tuttavia le cose a oggi stanno così. Perché sullo sfondo di una Salerno da cartolina, all'Assemblea dei comuni della Campania - sono 550 - si è discusso di Pnrr e dei guai dei Municipi, ma a Palazzo di Città fuori dal salone dove si sono tenuti i lavori ha tenuto banco la discussione su Manfredi candidato alla successione di Antonio Decaro sindaco di Bari e numero uno dell'Assemblea dei comuni in quota Pd. Non è né scontata né semplice la candidatura di Manfredi, l'unica cosa certa è che Manfredi è in campo. Chi sono i suoi competitor a livello nazionale? Amici di vecchi data dell'ex rettore ma temibilissimi e tutti targati Pd.

C'è in campo il primo cittadino di Torino Stefano Lo Russo eletto nello stesso anno di Manfredi, nel 2021, e come lui è al primo mandato. Poi Matteo Lepore sindaco di Bologna anche lui al primo mandato come il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Lepore che ha sostenuto alle primarie Elly Schlein dovrebbe essere investito dell'incarico di responsabile degli enti locali del partito, che cozzerebbe con quello di presidente dell'Anci sarebbe - questo il ragionamento - troppo di parte. Lo Russo a Torino è una opzione ma sembra defilato. Gualtieri, ex ministro dell'Economia per due anni nel governo Conte 2 - collega dello stesso Manfredi che in quel Governo aveva la delega all'Università - come indipendente. In questo contesto Manfredi potrebbe farcela per due motivi. Il primo non ha nessuna casacca politica addosso, è di centrosinistra ma con nessuna tessera di partito e questo lo privilegia nel rapporto con un Governo di destra come quello attuale, ma soprattutto garantisce anche i sindaci che non sono di centrosinistra. E poi è stato ministro e numero uno della Crui a certi tavoli sa come starci. In seconda battuta Decaro è del Pd e la sua successione con un altro dem sarebbe difficile da digerire anche per gli altri primi cittadini di quell'area politica. Contro Manfredi ci sarebbe la coincidenza che in caso di elezione sarebbe il terzo sindaco meridionale a diventare presidente dell'Anci prima di Decaro infatti c'è stato Enzo Bianco primo cittadino di Catania. 

Manfredi si schermisce e fa catenaccio: «Al momento - dice - abbiamo un Presidente autorevole e che fa grandi cose come Decaro. L'Anci è una grande comunità che ha sempre deciso chi dovesse rappresentarla. Per quello che mi riguarda è una valutazione che farò al momento opportuno. Come dico sempre dobbiamo uscire dai personalismi e lavorare come la grande squadra degli amministratori locali del Paese». Carlo Marino, sindaco di Caserta e presidente dell'Anci Campania in quota Pd è molto meno cauto. «Io a Manfredi della candidatura all'Anci ne ho parlato già un anno fa è una decisione che tocca a lui prendere. Posso dire che l'Anci Campania lo sostiene e che tutte le Anci del Sud sarebbero al suo fianco. È una figura di spessore nazionale è autorevole può dare un contributo all'Anci e al sud che in caso di candidatura punterà su di lui».

Marino poi conclude facendo già un ragionamento numerico: «Solo la Lombardia in termini di voti ha più peso della Campania».

Siamo a Salerno la casa del governatore Vincenzo De Luca che non è presente, c'è il suo vice Fulvio Bonavitacola. Non c'è nemmeno il sindaco Enzo Napoli che però fa sentire la sua voce con un comunicato. «Dopo l'ottimo lavoro svolto da Decaro, Manfredi potrebbe essere una valida scelta. Sarebbe un valore aggiunto per il nostro territorio che un uomo del Sud possa guidare l'Associazione nazionale dei comuni italiani». In sala c'è Piero De Luca parlamentare e figlio del governatore: «Io sarei l'uomo più felice del mondo se Manfredi venisse eletto presidente dell'Anci. Ma i Comuni sono autonomi posso dire che noi sulla politica siamo pronti a dare tutto il sostegno possibile». 

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