De Luca e De Laurentiis, assist a sorpresa: «Governa bene»

L'endorsement alla presentazione del libro all'Unione industriali di Napoli

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca
di Dario De Martino
Venerdì 17 Novembre 2023, 07:03 - Ultimo agg. 18 Novembre, 09:45
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«Chi altro c'è per governare una Regione difficile come la Campania?». Dopo aver varato il Mazzarri bis, Aurelio De Laurentiis guarda di buon occhio anche al De Luca ter. Il patron abbandona per qualche ora i problemi relativi al calcio e scende sul campo della politica. Il presidente azzurro ha partecipato alla presentazione del libro del governatore «Nonostante il Pd» nella sede dell'Unione industriale in piazza dei Martiri. Un colloquio di oltre due ore tra il direttore de Il Mattino Francesco de Core e il presidente della Regione, con la supervisione del padrone di casa, Costanzo Jannotti Pecci. Al termine della serata, De Laurentiis ha anche risposto alle domande sulla questione più discussa della politica regionale, il terzo mandato. «La domanda da farsi è: ha fatto bene o ha fatto male? Devono dirlo i cittadini della Campania. Io da presidente del calcio Napoli sono qui da vent'anni e devo dire che in questo contesto territoriale bisogna fare molto da soli, perché di occasioni ce ne sono davvero poche. De Luca, però, è uno di quelli che ci mette la faccia, ci mette l'impegno e ci mette anche le risorse». Per il governatore il patron azzurro ha avuto parole al miele: «È un politico appartenente al Pd ma è uno spirito libero. È uno dei pochi che ha libertà di espressione al di fuori dei perimetri».

Il presidente Jannotti Pecci, in sede di presentazione, ha spiegato come «la lettura del libro di De Luca ci consente di mettere a fuoco limiti in parte riconducibili alla società in generale, e non solo alla dimensione politico-istituzionale.

Mi riferisco ad esempio a temi portanti della nostra opera, dalle difficoltà enormi del criterio meritocratico a farsi valere in un consesso permeato di clientelismo, di malinteso senso dell'appartenenza e della consorteria, di ipocrisia e in qualche caso di viltà. Come sistema confindustriale territoriale, siamo pienamente disponibili a un partenariato pubblico-privato su questioni decisive per lo sviluppo industriale del territorio regionale, con modalità di confronto periodiche».

L'intesa tra De Laurentiis-De Luca si era avvertita già nel corso dell'intervento del governatore. Alla domanda finale sulla sua voglia di ricandidarsi a Palazzo Santa Lucia, ha risposto scherzando: «Me ne vado con Aurelio». E pure prima, quando era stato sollecitato su un avvicinamento a Matteo Renzi, Vincenzo De Luca aveva detto: «Io faccio come De Laurentiis, ballo da solo». E forse, proprio in chiave ricandidatura, è arrivata anche una stoccata al possibile rivale elettorale, Roberto Fico. «C'è uno che quando ha avuto un incarico istituzionale importante ha detto che sarebbe andato a lavorare in pullman. Ci è andato un solo giorno», le parole di De Luca. Che poi ha aggiunto: «C'è gente senza incarichi pubblici che cammina con la scorta. Gente per la quale la camorra non sprecherebbe manco mezza pallottola». Al di là degli attacchi, De Luca ha riaffermato l'intenzione di affrontare la sfida della ricandidatura alla guida della Regione: «Se il Pd dice no al terzo mandato? Chi ne se frega di quello che dicono a Roma, mica aspetto loro». E pure ieri, dal governatore, non sono mancati gli affondi al suo partito di appartenenza. Alla domanda di de Core sul perché non abbandona la casa del Pd nonostante la difficile convivenza, De Luca ha risposto: «Nella casa ci sono molti abitanti. Il proprietario che la fitta può anche fare lo strozzino, ma ci sono le persone che la abitano, la vivono e soffrono con te». «L'attuale gruppo dirigente è interessato solo a come ricandidarsi - ha ribadito -, non è preoccupato del futuro dell'Italia». Poi una battuta anche sullo sciopero in programma oggi: «Il governo non ha stanziato nulla per i trasporti pubblici. Bastava dire questo. Invece non ho compreso il contenuto dello sciopero, ho capito che c'è un conflitto ideologico». Una stoccata per il leader della Cgil Maurizio Landini.

 

De Luca non ha risparmiato critiche su Pnrr e Fondi per la coesione al ministro del Sud, Raffaele Fitto, che peraltro lunedì sarà a Napoli proprio all'Unione industriali. «Noi abbiamo il dovere di confrontarci con tutte le istituzioni», ha sottolineato Jannotti Pecci. E De Luca, dal canto suo, ha indirettamente posto due domande al ministro: «Una data precisa per avere i Fondi coesione bloccati da un anno e mezzo e l'impegno a dare alla Campania le stesse risorse delle altre Regioni». «Chiederò chiarimenti anche sulla Zes unica, siamo preoccupati dall'effetto collo di bottiglia», ha chiosato Jannotti Pecci. 

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