Sport a Napoli: la beffa degli impianti tra spese record e ricavi flop

Il mantenimento di tutti i campi sportivi napoletani costa 1,169 milioni al Comune

Il Palabarbuto
Il Palabarbuto
di Dario De Martino
Sabato 30 Marzo 2024, 09:00 - Ultimo agg. 31 Marzo, 09:59
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Non solo chiostri, castelli e luoghi di cultura. Pure gli impianti sportivi sono segnati in colore rosso nel bilancio del Comune. Napoli sarà capitale dello Sport nel 2026, evento per il quale saranno necessari investimenti. Ma bisognerà anche capitalizzare l'occasione per rendere sostenibili economicamente le strutture sportive partenopee. La gestione di tutti gli impianti comunali napoletani, escluso lo stadio Diego Armando Maradona, costa circa un milione e mezzo al Municipio, mentre i ricavi sono fermi a circa 300mila euro. Per la precisione: nelle casse del Comune entrano 284mila euro annui, a cui aggiungere i 50mila euro dello stadio Landieri di Scampia che viene contabilizzato singolarmente. Ecco servito il totale delle entrate: 334mila euro. Le spese totali sono di un milione e 350mila euro cui aggiungere i 153mila euro annui del già citato impianto del quartiere dell'area nord che fanno lievitare i costi a un milione e mezzo. Insomma: il mantenimento di tutti i campi sportivi napoletani rappresenta un rosso da un milione e 169mila euro per il Municipio. 

Le tariffe 

Entriamo nel dettaglio delle cifre: per l'approvazione della delibera sulle tariffe dei servizi a domanda individuale, la giunta ha chiesto a tutti i servizi comunali le previsioni di spesa e di incasso per il 2024. Partiamo dai magri incassi. La maglia nera spetta al PalaVesuvio di Ponticelli: solo 14.500 euro all'anno. Segue il campo del Virgiliano di Posillipo da cui il Comune porta a casa solo 15mila euro. Arriva a 20mila euro lo stadio di San Pietro a Patierno mentre 30mila euro rendono lo stadio Ascarelli di Ponticelli e il centro Sportivo Nestore di Chiaiano. Lo stadio Caduti di Brema di Barra frutta 41mila euro, mentre 50mila vengono recuperati dal Landieri di Scampia. Il Polifunzionale di Soccavo in viale Traiano è tra quelli che ottiene i risultati migliori: 60mila euro. Il primato in classifica, escluso il Maradona, spetta al Palabarbuto, casa del Napoli basket, che rende 72.800 euro annui.

Il nodo però è rappresentato dai costi, e dagli aumenti. Le utenze degli otto impianti citati costano 290mila euro al Comune. La termogestione addirittura 503mila euro. Il personale comunale che lavora agli impianti costa 700mila euro annui e i servizi prestati dalla Napoli Servizi, società partecipata comunale, altri 237mila euro. Cifre troppo alte, soprattutto se non si trovano soluzioni per rendere gli impianti più fruttuosi. 

Il piano

Come risolvere la situazione? La gestione degli impianti sportivi rientra nell'ampio calderone dei servizi a domanda individuale: servizi pubblici non gratuiti e la cui erogazione non è obbligatoria in cui rientrano anche, tra gli altri, la refezione scolastica, la gestione di strutture monumentali (come Maschio Angioino e Castel dell'Ovo) e i servizi per i mercati. Giovedì, nella riunione di commissione Politiche sociali sul tema, l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta ha rilevato il problema generale sottolineando: «La necessità di una riflessione approfondita sulle tariffe per i servizi a domanda individuale valutando, caso per caso, eventuali aumenti». In quella sede il presidente della commissione Massimo Cilenti e gli altri commissari hanno convenuto con l'assessore sulla necessità di avviare un percorso volto ad adottare misure concrete per garantire una maggiore sostenibilità finanziaria dei servizi offerti, assicurando nel contempo un accesso equo per tutti i cittadini. Si valuterà, quindi, settore per settore come migliorare le performance per stabilire eventualmente nuove tariffe nel 2025.  

Gli stadi

Sulla questione degli impianti sportivi, però, bisogna sempre tenere in conto anche il caso dello stadio Maradona con il sindaco Gaetano Manfredi che punta alla ristrutturazione per partecipare agli Europei e il presidente del calcio Napoli Aurelio De Laurentiis che mira alla costruzione di un nuovo stadio a Bagnoli. Dove i lavori si stanno già facendo è allo stadio Collana. Ieri il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha annunciato buone nuove: «Credo che entro due mesi saremo pronti con le palestre: al Collana stiamo procedendo con tempi quasi coreani a realizzare le opere. Avremo modo di inaugurarne un primo blocco in attesa di far partire la gara per il completamento e la ristrutturazione di tutto lo stadio Collana». 

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