Quattro giornate di Napoli, l'omaggio dell'Arma dei carabinieri: «Premio alla Resistenza»

Il comandante generale Luzi conferisce la Croce d'Oro al merito dell'Arma al gonfalone del Comune

La cerimonia al Plebiscito
La cerimonia al Plebiscito
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 7 Ottobre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 08:55
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Giornata napoletana per il comandante generale dei carabinieri, Teo Luzi. L'occasione è speciale: il conferimento della Croce d'Oro al merito dell'Arma al gonfalone del Comune di Napoli in ricordo delle Quattro Giornate, che proprio dal capoluogo campano diedero inizio alla ribellione al nazifascismo in Italia.
E proprio nella cornice di celebrazioni organizzate quest'anno per ricordare quella storica data si inserisce il capitolo legato al sacrificio dei tanti militari dell'Arma che sacrificarono la vita in nome della liberazione. 

L'Arma ha scelto questa speciale ricorrenza per conferire il massimo riconoscimento al Gonfalone del Comune partenopeo come segno di gratitudine e riconoscimento per il contributo offerto dalla città partenopea, nel corso degli anni, alla storia dell'Italia e alla difesa dei valori di libertà e democrazia.

«Oggi - ha detto il generale Luzi - viene assegnato al Gonfalone della città di Napoli e quindi ai napoletani la Croce d'oro al merito dell'Arma dei carabinieri - ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri - È una proposta che ha fatto il comando generale al ministero della Difesa, che ha accettato ed esprime l'abbraccio dei carabinieri alla città partendo dagli 80 anni delle Quattro Giornate che furono un evento importante che volevamo ricordare perché lo spirito di quei giorni lo ritroviamo anche ora nel rapporto con i napoletani».

«Uno spirito - ha aggiunto - che nelle differenze c'è ancora oggi: i carabinieri sono vicino alla gente per affrancarsi dalla criminalità organizzata.

E dunque ancora oggi c'è quello spirito di libertà, di legalità e soprattutto di condivisione dei valori». Le Quattro Giornate di Napoli rappresentano uno dei momenti più significativi nella storia moderna dell'Italia, che videro la popolazione napoletana, unita nella resistenza contro l'occupazione nazista, lottare per la propria libertà e per il futuro dell'Italia. 

Poi ha preso la parola il sindaco, Gaetano Manfredi: «Questo riconoscimento lega ulteriormente e rafforza il rapporto tra l'Arma dei carabinieri e la città durante le Quattro Giornate c'è stato un grande sacrificio e lavoro collettivo, comune. È un grande patrimonio comune e noi siamo molto felici che oggi si ricordino quelle giornate con questa cerimonia che rimette Napoli sempre al centro dei valori democratici e repubblicani». 

 

C'è una storia nella storia, un dramma nel dramma in quei giorni di 80 anni fa a Napoli. Qualche giorno prima della ribellioni di popolo, il 12 settembre 1943, decine di militari furono uccisi per le strade della città, mentre circa 4mila persone tra militari e civili furono deportate dai tedeschi. Lo stesso giorno cinquecento persone furono condotte a Teverola, nel Casertano, e costrette ad assistere alla fucilazione di 14 carabinieri, colpevoli di aver impedito ai guastatori tedeschi il sabotaggio degli impianti presso il palazzo dei telefoni e di aver poi resistito con le armi agli assalti di rappresaglia nella loro caserma di via Marchese Campodisola. E dunque l'evento celebrato ieri al Plebiscito ha voluto non solo onorare la città di Napoli, ma anche evidenziare l'importanza della memoria storica e dell'unità nazionale testimoniando il sacrificio di tanti italiani. 

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Terminata la cerimonia di piazza del Plebiscito, il comandante generale Teo Luzi e il comandante interregionale Antonio De Vita hanno incontrato il direttore de Il Mattino Francesco de Core, nella redazione centrale del quotidiano al Centro direzionale, prima di recarsi nella stazione dei carabinieri di Scampia. Una scelta simbolica, per testimoniare la vicinanza del comando generale a tutti i militari che operano in prima linea, anche in zone ad alto rischio. 

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