Salerno, asfalto sul Corso. Il sindaco Napoli: abbiamo fatto una scelta, è temporaneo

Ma Pessolano (Oltre) replica al sindaco: è stato sbagliato non rinviare i lavori a gennaio

L'asfalto al posto del cantiere sul Corso
L'asfalto al posto del cantiere sul Corso
di Brigida Vicinanza
Venerdì 17 Novembre 2023, 06:55 - Ultimo agg. 11:45
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Che fosse stato un “rattoppo” era risaputo, così come quanto sarebbe costata la rimozione del cantiere al Comune con la conseguente reinstallazione al termine del periodo di Luci d’Artista. Anche sulla colata di bitume erano stati chiari dagli uffici tecnici di palazzo Guerra e dalla ditta che si occupa del restyling alla pavimentazione del Corso Vittorio Emanuele. La soluzione per porre fine a proteste e polemiche non aveva sfumature ma la coperta sembra essere corta tra il “no” al cantiere e la scelta di rimediare, seppur in parte. La “lingua” nera che ha coperto provvisoriamente una parte di quello che dovrà diventare il Corso da re - per consentire a commercianti, turisti e cittadini di godere a pieno della passeggiata durante la kermesse natalizia - è finita sul banco degli imputati. 
LA RICOSTRUZIONE
La confusione generata nelle scorse settimane era passata attraverso i tanti annunci (spesso) contrapposti. Prima quello dell’amministrazione (che avrebbe mantenuto il cantiere anche durante l’evento, dopo i problemi riscontrati nella fase dei lavori di sottoservizi), poi le dichiarazioni del governatore Vincenzo De Luca, che aveva definitivamente fugato ogni dubbio “smontando” le transenne; infine l’impasse dell’ente per cercare soluzioni che potessero mettere d’accordo tutti, compresi i commercianti sul piede di guerra. Dunque, una storia già letta (ma anche scritta) ritornata tra le pagine di un libro che ha dovuto chiudere il primo cittadino Vincenzo Napoli, in seguito alle (legittime) proteste di cittadini e considerazioni di una parte di politici dell’ente di via Roma che hanno criticato la scelta adottata per il tratto compreso tra via Diaz e via SS. Martiri. 
LA DIFESA
Ieri il sindaco ha provato a mettere un punto sulla faccenda: «Dovevamo dare inizio ai lavori, la ditta ha cominciato e si è imbattuta in una articolazione di problemi. Il tempo di consegna di questo primo lotto, previsto prima che iniziasse la kermesse, è stato necessariamente dilazionato. Abbiamo immaginato che per l’evento fosse necessario smantellare il cantiere provvisoriamente per fare in modo che i commercianti e la città fossero disponibili ad accogliere flussi pedonali importanti. La parte interessata dallo scavo è stata coperta da un provvisorio manto d’asfalto che garantisce sicurezza. Non mi sembra motivo di grande scandalo o preoccupazione». In merito alle parole dei consiglieri di opposizione, Napoli ha evidenziato di comprendere «le giuste osservazioni da parte dei cittadini ma non capisco affatto quelle dei consiglieri». Una circostanza, sempre secondo il primo cittadino, che «ci ha condotti a fare una scelta. Avremmo potuto lasciare il cantiere montato, forse sarebbe stato meglio rispetto ad una striscia di asfalto lunga 40 metri? Credo di no». Poi ha concluso: «Abbiamo reso possibile un ragionevole adattamento della situazione per fare in modo che il traffico pedonale fosse sereno e scorrevole con un minimo disagio dovuto all’impatto visivo. Ma francamente mi sembra una polemica sopra le righe. O lasciavamo il cantiere attivo o si faceva come abbiamo fatto». Intanto sempre ieri pure il consigliere Donato Pessolano (Oltre) ha fatto eco ai colleghi che si erano espressi in precedenza e puntato il dito su chi ha optato per il bitume: «Non aspettare gennaio per l’inizio dei lavori al Corso si è rivelato ancora una volta un boomerang per l’amministrazione che grava in modo vergognoso sull’immagine della città. Gli episodi di microcriminalità verificatisi nelle scorse settimane prima, poi la posa di una colata di asfalto nel cuore dello storico e prestigioso corso cittadino, peraltro soltanto transitoria, evidenziano l’incoerenza e l’incapacità di un’amministrazione ormai giunta al capolinea, nei fatti».

Secondo Pessolano «non c’è più rimedio: sono già stati commessi troppi sbagli in sequenza in poche settimane.

Adesso è fondamentale far sì che da gennaio i lavori riprendano in modo celere ed efficace, evitando di opprimere il cuore pulsante della city con cantieri che ne danneggiano irrimediabilmente la sua fruibilità e la sua immagine esterna».

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