Elezioni a Napoli, tutti i candidati sono su Facebook ma i voti li porta TikTok

Elezioni a Napoli, tutti i candidati sono su Facebook ma i voti li porta TikTok
di Domenico Giordano
Domenica 29 Agosto 2021, 13:00 - Ultimo agg. 30 Agosto, 07:31
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In questa lunga campagna elettorale la sfida tra i candidati sindaci a Napoli, così come quella già in piena ebollizione della moltitudine dei candidati al consiglio comunale e alle dieci Municipalità cittadine, prima di essere vissuta nelle piazze, nei quartieri e nelle periferie cittadine si sta consumando sui social network. Ogni giorno spuntano nuove pagine e cresce la spesa delle sponsorizzazioni dei contenuti. Così tra profili, pagine e gruppi tutti i competitor, almeno quelli che aspirano a conquistare la poltrona più ambita a Palazzo San Giacomo, hanno concentrato i loro sforzi di presenza su tre piattaforme. Facebook, come agorà digitale nella quale esserci obbligatoriamente per legittimare l' impegno elettorale, poi Instagram, non foss'altro per soddisfare la solita solfa che solo in questo modo si raggiunge il pubblico dei giovani, e in ultima battuta Twitter, per far vedere alla community pensante di avere qualcosa di interessante da dire. 

Eppure, se il presidio delle piattaforme social è diventato parte centrale e trainante della strategia comunicativa dei candidati, è paradossale che nessuno degli attuali candidati a sindaco abbia, almeno fino ad ora, deciso di allargare la flotta dei canali aggiungendo ai più tradizionali anche TikTok. Dei quattro attualmente corsa, che più di altri potranno giocarsi la vittoria finale, Gaetano Manfredi, Catello Maresca, Alessandra Clemente e Antonio Bassolino, nessuno di questi ha scelto di affacciarsi o di iniziare un dialogo con una comunità che a dispetto di quanto si pensi, non solo è in una fase di crescita esponenziale tutt'altro che esaurita, ma non è più, come nei primi anni, destinata a raccogliere solo utenti adolescenziali, anzi, l'età media degli utenti è sicuramente in linea con un pubblico di potenziali elettorali: il 41% degli utenti è racchiuso in una fascia anagrafica dai 16 ai 24 anni, mentre in media il 50% degli iscritti ha meno di 34 anni.

A dispetto di questi numeri, che dovrebbero spingere anche il più timido degli spin doctor quantomeno a verificare un approdo al social, nei confronti di TikTok i candidati hanno scelto di adottare per snobismo, miopia o provincialismo, una sorta di conventio ad excludendum.

Se guardiamo ai dati diffusi lo scorso luglio dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e che tengono insieme il quadrimestre da dicembre 2020 a tutto marzo 2021, è inevitabile considerare questa scelta da parte dei candidati e dei loro staff un errore che potrebbe rivelarsi determinate. La piattaforma fondata nel 2017 e lanciata in Europa solo nell'agosto del 2019 è presente in oltre 150 Paesi e disponibile in 75 lingue, e oggi conta in Italia circa 9 milioni di utenti con un incremento di utenti da marzo 2020, in coincidenza con l'inizio del primo grande lockdown, a marzo di quest'anno del 62,8%. Nella fascia anagrafica dai 25 ai 34 la crescita degli utenti è stata del 258%, mentre in quella degli over 35% il salto è stato del 201%.

Un balzo a dir poco esplosivo, che diventa ancora più interessante se confrontato con la perdita di utenti da parte di Facebook, che fa registrare un -6,4%, e di Twitter che non ferma l'emorragia di follower che va avanti da parecchio, che si attesta a un -12,4% e uno sbiadito quanto anemico incremento di Instagram che si ferma a + 0,1%. Il pubblico di utenti che popola quotidianamente il social - come ci ricordano da TikTok Italia - non è composto solo da Millennial e Generazione Z, ma anche genitori e persino i più anziani trovano spazio nella community: dalle mamme che raccontano con ironia la loro vita da genitori ai nonni, partner perfetti negli sketch con i nipoti. 

L'esplosione della fandome di TikTok, seppur non ci sono numeri ufficiali rilasciati dall'azienda, ha in Campania e a Napoli un suo nocciolo duro, tanto che ad aprile proprio dal capoluogo partenopeo è partito «Ti Racconto l'Italia, il progetto di TikTok per valorizzare, conoscere e mostrare le tante realtà e culture locali dell'Italia, dalle tradizioni alle nuove tendenze, tra dialetti, moda, musica, cucina, luoghi e aneddoti regionali. La community campana su TikTok è l'unione perfetta di amore per il cibo, comicità, cultura e sport rappresentata da tantissimi creator che, da sempre, raccontano la propria regione con entusiasmo». In questi cinque mesi, trascorsi dal lancio del progetto, ci dice un portavoce di TikTok Italia, «l'hashtag #TikTokCampania ha ormai superato i 73 milioni di visualizzazioni». Però se la community di TikTok ogni giorno rivede al rialzo i propri numeri, di utenti e di video pubblicati, la politica nostrana da sempre attenta a rincorrere questo o quella piattaforma, questo o quell'influencer, inspiegabilmente sembra del tutto ignorare l'universo dei tiktoker. A parte i due profili fake aperti a nome del governatore Vincenzo De Luca, non ci sono altre significative testimonianze istituzionali degne di menzione, mentre proliferano gli account dei micro e macro influencer in salsa vesuviana.

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