Elezioni comunali a Napoli, contatti Fico-Manfredi: «Ora larga coalizione»

Elezioni comunali a Napoli, contatti Fico-Manfredi: «Ora larga coalizione»
di Luigi Roano
Giovedì 29 Aprile 2021, 11:00
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Oggi - dopo due rinvii e se non ci saranno altri colpi di scena - e tante polemiche dovrebbe riaprire il cantiere del centrosinistra allargato al M5S e dovrebbe essere una delle tappe decisive per chiudere la vicenda coalizione e soprattutto candidato. L'appuntamento in remoto è alle 18,30. Ne sono consapevoli anche due dei più accreditati candidati: Gaetano Manfredi, ex ministro in quota Pd, e Roberto Fico, il presidente della Camera, in quota M5S. La novità di questi giorni - al netto del vertice - è che tra i due i contatti sono frequenti e a tutti i livelli e soprattutto diretti. Uno scambio di opinioni frequente. E quello che risulta a Il Mattino è che ne è venuta fuori una sorta di santa alleanza per Napoli che Manfredi e Fico vorrebbero trasferire a tutte le parti politiche. Uno spirito che - nella sostanza - dovrebbe pervadere tutti e che detto in maniera diretta e sintetica racchiuda questo concetto: chi dei due verrà scelto aiuterà la città. C'è stima reciproca tra Manfredi e Fico, una stima nata in tempi non sospetti che consente appunto un dialogo sereno e civile non da avversari, ma appunto da alleati. Non dovrebbero volare gli stracci dopo la definizione del candidato, piuttosto mettersi a lavorare tutti assieme. Del resto il messaggio che arriva da entrambi è semplice: quello che serve per far ripartire Napoli è una coalizione larga che non sia una somma di partiti, ma realmente rappresentativa di un patto non solo politico ma civico per il rilancio della città. Letto in controluce vale anche l'inverso: due personalità importanti come loro se non percepiranno la perfetta unità di ingenti nel centrosinistra con i grillini sono anche pronti a farsi da parte. E tanto Manfredi quanto Fico stanno effettuando un pressing che va in questa direzione. È una premessa politica che va evidenziata in queste ore di telefonate, appuntamenti e decisioni serie da prendere in fretta perché in una decina di giorni bisogna chiudere e dare segnali a una città sfiduciata e malmessa.

Perché i due candidati fanno trapelare questa loro volontà? L'ultima volta che il tavolo si è riunito non è che sia andata benissimo. Il famoso preambolo - chiesto dall'alleanza che ha sostenuto Vincenzo De Luca attraverso il braccio destro del governatore Fulvio Bonavitacola - un vero contratto di coalizione, pare sia pronto per essere presentato dal segretario metropolitano dei dem Marco Sarracino. L'atmosfera sembra quella tipica del fuco che cova sotto la cenere. E a riscaldare gli animi ci hanno pensato già prima Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri, uno dei capi politici grillini asserendo che a «Napoli si va verso l'accordo». Di qui la replica del presidente della Regione: «Chi si accontenta gode». Il preambolo altro non è che una serie di rassicurazioni che il Pd in generale e i deluchiani in particolare vogliono dal M5S. Se ci sarà alleanza a Napoli - per esempio - i grillini continueranno a restare all'opposizione in Regione? Sono d'accordo che il futuro sindaco chiunque esso sia dovrà collaborare con l'ente di Santa Lucia? E ancora: chi ha appoggiato de Magistris in questi 10 anni non deve far parte della coalizione. Sono solo alcuni punti del contratto. La gestione del tavolo non sarà semplice per Sarracino che ha anche l'obbligo di chiudere la vicenda a strettissimo giro. A oggi la sensazione è che quello che fa più sintesi rispetto a questi punti sia Manfredi. Ma Fico è la terza carica dello Stato e in città è molto stimato perché non ha mai fatto mancare la sua vicinanza a Napoli e ai suoi concittadini. Partita dunque aperta tra loro due mentre molto più defilato appare il sottosegretario Enzo Amendola, piddino doc, che farebbe felice e molto il popolo dei dem e della sinistra. 

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Tra i grillini sembra essere memorizzato un dato, quello della sopravvivenza che passa per un'alleanza con il centrosinistra con vista sulle politiche del 2023. Oggi sono una forza soprattutto parlamentare, a Napoli hanno un buon seguito perché è la capitale del reddito di cittadinanza, tanto che alle regionali sono andati da soli e sono stati battuti e di brutto assieme alle destre da De Luca. Vincenzo Presutto, senatore grillino che stasera parteciperà al tavolo, sembra avere le idee chiare anche su come porre la discussione con l'avversario più ostico e dubbioso, i deluchiani. «È una trattativa difficile e complessa - racconta - quello di cui sono certo è che il M5S sarà disponibile a trovare la migliore soluzione per Napoli.

Manfredi o Fico, due personalità diverse ma entrambe validissime. Noi oggi dobbiamo definire la coalizione per poi indicare presto il nome del candidato». Poi su De Luca: «Noi non mettiamo paletti ma se De Luca ne mettesse di meno anche lui avrebbe più soddisfazioni di quante ne ha avute fino a oggi. Quello che serve sono soluzioni per Napoli».

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