Si intensifica il pressing dei partiti del centrodestra su Catello Maresca. Non si tratta ancora di un ultimatum, ma l'eccesso di attendismo comincia a stancare Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. In particolar modo i dirigenti delle prime due forze stanno chiedendo con insistenza al magistrato di sciogliere la riserva il prima possibile. In tanti avvertono il rischio di perdere tempo prezioso, di non poter beneficiare del potenziale valore aggiunto che costituirebbe puntare su una personalità civica partendo prima degli avversari. La scalata per Palazzo San Giacomo viene considerata contendibile, sempre che però Maresca rompa gli indugi. Non sembrano sussistere ostacoli o diffidenze sul suo nome. Non a caso il leader del Carroccio Matteo Salvini da Napoli ha nuovamente auspicato la sua discesa in campo dichiarandosi anche disponibile a rinunciare al proprio simbolo sulla scheda. Il numero uno di Fdi Giorgia Meloni, forte della sua scelta identitaria ma tattica sull'avvocato Sergio Rastrelli, è consapevole che il posizionamento all'opposizione del governo Draghi potrebbe condizionare le scelte sulle amministrative. Ecco perché ha più volte sollecitato la convocazione del tavolo nazionale sulle grandi città, senza avere ancora risposta dagli alleati.
Dopo le festività pasquali, i partiti torneranno alla carica. Se è vero che il voto è slittato, c'è un quadro complessivo da disegnare e tante candidature da vagliare. La metà di aprile potrebbe essere il termine ultimo entro cui il sostituto procuratore farà chiarezza sul suo futuro. «Farà le sue scelte nel rispetto dei tempi», ha detto Stefano Caldoro che però intanto mantiene ottimi rapporti con un altro candidato civico che continua la sua corsa, il manager Riccardo Monti.
Chi vorrebbe approfittare del disagio presente nelle forze centriste è proprio un sostenitore di Maresca, l'ex assessore Salvatore Varriale secondo cui «Letta è incompatibile con De Luca, De Luca è incompatibile con i grillini» e quindi «alle forze realmente civiche e moderate che guardano a sinistra diciamo che è il momento di abbandonare quel campo». Una sorta di travaso come fossero vasi comunicanti. A sinistra infatti il collante sembra essere la guerra alla Lega, avviata col nuovo corso lettiano nei dem e rinfocolata dai Cinquestelle locali. Per Severino Nappi, coordinatore Lega Napoli, «queste preoccupazioni dimostrano che l'apertura alla società civile e al mondo delle professioni dà fastidio a coloro che intendono solo preservare rendite di posizione e poltrone». Nel boom di liste civiche a sostegno di Maresca o Monti, sta intensificando il suo lavoro l'ex europarlamentare Enzo Rivellini pronto con Napoli Capitale a candidare la compagna ex assessore regionale Bianca D'Angelo, gli imprenditori Roberto Lauro e Giuseppe Mele, il responsabile delle guide turistiche Paolo Cappelli. Sul fronte dei temi e delle priorità da affrontare, il principale per Maresca è la lotta alle mafie. Ieri in tema di riforma dell'ergastolo ostativo l'endorsement al collega Nino Di Matteo: «Ha ragione quando dice che così smantellano il sistema complessivo di contrasto alle organizzazioni mafiose ideato e voluto da Giovanni Falcone e che così si realizzano gli obiettivi delle stragi». La Corte Costituzionale è chiamata a esprimersi sulla possibilità di chiedere la liberazione condizionale anche per i condannati all'ergastolo ostativo. Se fosse accolta «la questione sarebbe un altro durissimo colpo al carcere inventato per i boss delle stragi: stiamo distruggendo l'impianto costruito contro i mafiosi».