Napoli, il presidente Pd Mancuso: siamo più deboli in Consiglio regionale, per il sindaco niente primarie ma accordo con 5Stelle

Napoli, il presidente Pd Mancuso: siamo più deboli in Consiglio regionale, per il sindaco niente primarie ma accordo con 5Stelle
Lunedì 28 Settembre 2020, 20:18 - Ultimo agg. 20:40
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«Siamo più deboli in consiglio regionale della Campania non solo perché il Pd ha meno rappresentanti ma perché ai nostri consiglieri sono succeduti altri di segno assai lontano dal nostro. C'è anche un segno della composizione della nuova giunta che ci fa male». Lo ha detto il presidente del Pd di Napoli, Paolo Mancuso, nel corso della direzione provinciale dem a Napoli. «Forse - ha aggiunto - avremmo dovuto gridare più forte le conseguenze della combinazione della legge elettorale e della presenza di 15 liste, si poteva fare di più».
 

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Mancuso ha parlato al termine della direzione provinciale del Pd che ha assunto, approvandole, le tre proposte del segretario provinciale con il no alle primarie per la scelta del candidato sindaco a Napoli, l'apertura all'accordo con il Movimento Cinque Stelle per Palazzo San Giacomo e la richiesta di convocazione della direzione regionale. Mancuso ha affrontato anche alcuni nodi del Pd di Napoli, come la vicenda di Pompei che ha portato il partito a togliere il simbolo a Carmine Lo Sapio, poi eletto sindaco con liste civiche. «Lo spiego chiaramente - ha detto Mancuso - a Pompei il Pd ha un segretario cittadino il cui figlio ha fatto cadere l'amministrazione di centrosinistra, senza alcuna consultazione con il Pd. Lo stesso segretario ha promosso se stesso per la successione, ma abbiamo visto che lui e i suoi compagni di strada non sono adeguati per motivi personali e politici alla candidatura. E così anche con discussioni dirette con quella componente si è scelta strada diversa. C'erano elementi formali che la scelta di quella candidatura potesse essere del Pd ma così non è stato, è stata scelta del Pd di Napoli e non del Pd regionale della Campania. Dovremmo cercare risposte a questo». 

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