Elezioni, exploit Fdi a Napoli: a vuoto il pressing leghisti

Elezioni, exploit Fdi a Napoli: a vuoto il pressing leghisti
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 26 Settembre 2022, 00:10 - Ultimo agg. 07:11
5 Minuti di Lettura

Exploit di Fratelli d’Italia che triplica i propri voti, si tiene in vita Forza Italia, continua a non sfondare la Lega a queste latitudini. È questo lo scenario che emerge dalle urne per il centrodestra a Napoli. Bisognerà attendere ancora lo spoglio completo nella giornata di oggi, ma è eloquente l’affermazione del partito di Giorgia Meloni in città, pur se con dati un po’ al di sotto rispetto alla media nazionale. Fdi riesce almeno a triplicare i propri voti rispetto ad un anno fa, quando alle scorse elezioni comunali ottenne poco più di un 4 per cento dei voti. 

Alle scorse elezioni politiche, oltre 4 anni fa, i rapporti di forza a Napoli all’interno della coalizione erano pressoché capovolti: Forza Italia viaggiava in città con oltre il 16% mentre Fratelli d’Italia era appena al 2,5%, persino alle spalle della Lega (2,7%), nonostante il Carroccio per la prima volta presentava il proprio simbolo in Campania. Adesso c’è Fratelli d’Italia a fare la parte della lepre nella sua ascesa verticale di forza di governo, trainata dal buon vento a livello nazionale. Mentre Forza Italia deve accontentarsi di essere il secondo partito del centrodestra. Con diverse proporzioni è questo però un trend che alle pendici del Vesuvio era già emerso alle ultime elezioni regionali e comunali.

Due anni fa, per le elezioni Regionali che hanno visto prevalere Vincenzo De Luca quasi con percentuali bulgare, Fratelli d’Italia a Napoli già faceva vedere le proprie potenzialità: ottenne un 5,26%, scavalcando di poco Forza Italia al 5,13% e la Lega ferma al 4,10%.

In quell’occasione Fdi si impose anche in tutta la Campania come primo partito del centrodestra. Performance poi non replicata alle ultime elezioni comunali dello scorso anno che hanno portato alla vittoria del campo largo Pd-M5s di Gaetano Manfredi. Nonostante le fibrillazioni interne Fi riuscì a incassare un 6,63%, mentre Fdi si fermò al 4%. La Lega, invece, si contraddistinse per non essere neppure riuscita a presentare la propria lista. Fdi in pratica - in attesa dei risultati definitivi che si formeranno nel corso di questa giornata - nella peggiore delle ipotesi a queste elezioni politiche è riuscita a triplicare i propri voti in città. 

Video


Molto ha investito Giorgia Meloni nel rush finale di questa campagna elettorale su Napoli, qui ha voluto chiudere con un suo comizio all’Arenile di Bagnoli il suo tour per l’Italia. Ci ha provato la leader di Fdi ad affrontare a viso aperto il Movimento 5 Stelle, anche tentando di far breccia tra i giovani spiegando che il reddito di cittadinanza andrebbe assegnato solo a chi non è in grado di lavorare. Una presa di posizione forte, che non è però servita a frenare l’ascesa delle ultime settimane dei grillini. In città Meloni molto puntava su Giuseppe Pecoraro, l’ex prefetto di Roma ed ex procuratore federale della Figc che - salvo sorprese di giornata - non dovrebbe riuscire a vincere il suo collegio uninominale nell’area che comprende San Carlo all’Arena, ma anche il Vomero e l’Arenella.

Non viene escluso che, in seguito alla formazione del governo, per Pecoraro possano comunque aprirsi opportunità per un posto nell’esecutivo come ministro o come sottosegretario. Che il vento comunque stava cambiando anche a Napoli, trainato dall’ottima affermazione nazionale di Giorgia Meloni, si era compreso anche negli ultimi giorni con il coordinamento cittadino di Fdi che è riuscito a far crescere il partito anche in numero con le adesioni degli ex presidenti di Municipalità, Fabio Chiosi e Francesco de Giovanni di Santa Severina con tanti altri ex Pdl. Del resto i trasferimenti tra i partiti di centrodestra è stato un mantra di questa campagna elettorale: proprio Fdi in queste settimane ha perso un consigliere regionale, Carmela Rescigno ha lasciato la fiamma tricolore dopo essere stata convinta dal collega Severino Nappi a transitare nella Lega. Poi ci sono stati i passaggi dal Terzo Polo a Forza Italia e viceceversa. 

Molto su Napoli aveva puntato anche Forza Italia, con il vicepresidente e coordinatore nazionale di Fi, Antonio Tajani, che ha girato in lungo e in largo Napoli e la Campania. Qui - come nel resto d’Italia - il partito di Berlusconi è chiamato a provare a vincere il derby con il Terzo Polo di Renzi e Calenda, il partito dove sono approdati tanti esponenti di Fi sul territorio: da Mara Carfagna al gruppo legato ad Armando Cesaro con i parlamentari non ricandidati dal coordinatore regionale Fulvio Martusciello. Per Forza Italia, al di là del risultato finale, è stato soprattutto un tentativo di rigenerare il partito dopo la rivoluzione interna con l’uscita anche dell’ex coordinatore Mimmo De Siano. Martusciello è comunque riuscito a recuperare tanti ex che negli anni scorsi avevano lasciato Forza Italia e, insieme ai big nazionali candidati in Campania (qui ci sono Berlusconi, Tajani, Marta Fascina e l’ex capogruppo al Senato Annamaria Bernini), ha provato a rilanciare il movimento candidando qualche volto nuovo 

Nonostante ora sia il primo gruppo del centrodestra in Consiglio regionale, proprio non riesce a sfondare la Lega Napoli. Su questa scia in bilico ci sono diversi parlamentari uscenti che possono sperare ora solo di spuntarla nei collegi uninominali, tra questi dovrebbe avercela fatta Pina Castiello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA