Funicolare di Chiaia chiusa, l'assessore Cosenza: «Appalti da raddoppiare o niente lavori»

Funicolare di Chiaia chiusa, l'assessore Cosenza: «Appalti da raddoppiare o niente lavori»
di Gennaro Di Biase
Domenica 2 Ottobre 2022, 11:00 - Ultimo agg. 3 Ottobre, 16:04
4 Minuti di Lettura

Alcune associazioni di commercianti, preoccupate dal calo vendite che deriverà dalla chiusura della funicolare, avevano chiesto la possibilità di un'ultima mediazione per evitare il fermo dell'impianto, nell'attesa della preparazione della gara d'appalto da parte di Palazzo San Giacomo. Un'altra proroga, insomma, prima dei lavori di manutenzione ventennale. L'assessore comunale alla Mobilità, Edoardo Cosenza, ci tiene però subito a ribadire la «necessità» di chiudere la funivia che collega Vomero e Chiaia: «Dopo vent'anni dall'ultima manutenzione c'è un problema di sicurezza. Non si tratta di burocrazia, né di richieste di un'altra proroga sui lavori. L'evidenza tecnica dice che i sistemi a fune vanno sostituiti. La proroga di 5 anni rispetto a lavori che dovevano avvenire già nel 2017, è un lasso di tempo enorme. Bisogna chiudere e fare i lavori per il bene dei cittadini. Lo strappo alla regola, con tutti i rischi conseguenti, è stato già fatto negli anni scorsi».

A oggi, però, la funicolare è chiusa ma non sono stati appaltati i lavori. Questo genera il malcontento di utenti e commercianti. Come mai?
«La gara che abbiamo indetto nei mesi scorsi purtroppo è stata fatta proprio nel momento in cui i prezzi sono esplosi.

Non a caso, anche la gara per l'impianto di compostaggio è andata deserta, come quella relativa ai tram. Con il bando per la funicolare di Chiaia siamo a tre. Ed è un problema nazionale, purtroppo: non riguarda solo Napoli».

Quanto serve perché un'azienda sia disposta ad assumersi l'incarico di portare avanti i lavori sulla funicolare di Chiaia?
«L'importo previsto deve passare da 7,2 milioni a 12,5 milioni in totale. Questa è la nostra stima, in funzione degli aumenti che in questo periodo stanno gravando sui materiali e sull'energia».

Quali tempistiche prevede per la nuova gara?
«Abbiamo diviso la manutenzione in due fasi. Una parte delle lavorazioni partirà subito: quella che riguarda la parte elettrica superiore dell'impianto. Per il resto delle opere, partiremo tra meno di un mese. Stiamo lavorando sul nuovo bando e i consulenti stanno già procedendo con le analisi dei prezzi. La gara richiederà i tempi minimi previsti dalla legge: era già stata fatta in passato».

Quando riaprirà, in sintesi, la funicolare di Chiaia?
«I lavori richiedono tra i 6 e i 9 mesi, ma i tempi sono soggetti al ribasso. La stima dei costi della parte elettromeccanica è di circa 7 milioni: cioè la somma che già abbiamo a disposizione».

A parte la navetta partita ieri, si parla dell'allungamento degli orari della funicolare centrale. Ieri il sindacato ha parlato di risorse aggiuntive da mettere in campo per il turno notturno. A che punto è la trattativa?
«L'ideale sarebbe arrivare alla chiusura a mezzanotte durante la settimana, lunedì e martedì esclusi. E prolungare fino all'1 o alle 2 di notte l'orario di apertura nei weekend. Il clima è buono, ma domani decideremo durante la riunione con i rappresentanti dei lavoratori. Le navette stanno funzionando comunque bene. Al Petraio, ricordo, c'è anche una fermata dell'altra funicolare. Intanto, potremo studiare convenzioni con i taxi per quella zona».

Passiamo alla Linea 1 della metro. Cosa manca ancora per l'ok alla messa in circolazione del primo dei treni arrivati dalla Spagna nell'ormai sempre più lontano 2020?
«Domani stesso invieremo la documentazione richiesta da Ansfisa. Non c'è alcun problema al treno. Ci hanno chiesto documentazioni integrative. Tra la costruzione delle stazioni e l'arrivo dei treni sono intervenute nuove normative: parliamo di pochi centimetri di distanza, uno o due, tra porte e uscite, per esempio, per chi ha difficoltà motorie. Il ministro è sul pezzo, ce ne ha parlato l'altro giorno, quando è venuto a dialogare col sindaco e con me. Anche il direttore generale di Ansfisa è disponibile».

Quindi ci siamo quasi.
«Una volta arrivato l'ultimo ok da Roma entrerà in esercizio il primo treno. Ne seguiranno poi altri 4: ne entrerà in circolazione uno al mese, a partire dal nullaosta di Anfsisa. Insomma, sulla linea 1 arriveranno 5 treni in 4 mesi. Quanto ai numeri, i treni sono 19 in totale, più 5 già ordinati. A oggi sulla linea 1 circolano 6 treni, e i disagi purtroppo - come le limitazioni del percorso - si verificano quando uno di questi veicoli registra un problema. Con altri 5 treni la frequenza arriverà a calare fino a 8 minuti. Entro la fine dell'anno prossimo, se tutto procederà nel verso giusto, potremmo contare su 12 treni per la tratta che collega piazza Garibaldi a Piscinola. A fine 2023, incrociando tutte le dita possibili, avremo una linea 1 affidabile, con treni che passano ogni 5 minuti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA