Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, contatti col governo: «Subito il Patto per Napoli»

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, contatti col governo: «Subito il Patto per Napoli»
di Luigi Roano
Mercoledì 6 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 07:14
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La prima giornata da sindaco di Napoli di Gaetano Manfredi è stata al lavoro, al telefono, in pressing sul governo e gli alleati in Parlamento perché per l’ex rettore il “Patto per Napoli” è la chiave del suo mandato. Non a caso solo dopo avere acquisito la firma sotto al documento dei leader nazionali del centrosinistra e del M5S Manfredi sciolse le riserve e si candidò. E vuole che norme e soldi per amministrare il capoluogo partenopeo arrivino subito nei forzieri di Palazzo San Giacomo perché altrimenti la svolta della «normalità» - come la chiama lui - resta una buona intenzione. Ed essendo uomo concreto sa bene come funzionano le cose a Roma e in Parlamento: bisogna stargli con il fiato sul collo. Così ha sentito al telefono Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, i tre leader dell’alleanza che lo sostiene e a loro ha consegnato un messaggio: le norme per Napoli e i soldi per sgravare il Comune da un debito di oltre 3 miliardi, devono essere una priorità già nella prossima legge di Bilancio. E poiché la discussione è politica c’è molto da lavorare. Dal centrodestra - al netto della sconfitta del loro candidato Catello Maresca - hanno sempre detto di no a corsie preferenziali per Napoli. Da qui il pressing del neosindaco che nel Patto chiede di separare la gestione ordinaria del bilancio dal debito e un miliardo e mezzo per far ripartire la città, questo l’obiettivo che si è posto Manfredi. Ribadito anche a tre membri del governo: i ministri Stefano Patuanelli e Federico D’Incà - che ha la delega per i rapporti con il Parlamento - entrambi del M5S, e alla titolare del dicastero per il sud Mara Carfagna, in quota Forza Italia. Magari può essere un primo passo verso il disgelo con l’altra sponda del Governo la speranza di Manfredi che vuole e si muove per mettere al centro dell’attenzione del Paese Napoli, il dossier l’ex rettore lo mette su ogni scrivania di Palazzo Chigi. 

Prima giornata - dunque - di lavoro, per Manfredi una sola concessione alle abitudini, un’ora di sonno in più nella sua casa di Nola per recuperare le energie dopo quattro mesi di campagna elettorale.

E smaltire la gioia della notte della vittoria dove il pacato professore è stato al centro di mille attenzioni. «Si, ho dormito un po’ di più del solito, ma quando mi sono svegliato ho pensato che bisogna lavorare. Ora è il tempo di fare meno festa e di mettersi a lavorare», racconta. E così che sono partiti i contatti telefonici, trasformatisi in serata in alcuni faccia a faccia nella Capitale dove ha una sua segreteria politica epicentro delle trattative sull’asse Roma-Napoli: «Ho sentito Letta - spiega Manfredi - ho sentito tutti i leader nazionali. Ho chiesto loro un impegno per Napoli, per troppi anni è stata messa da parte».

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Si lavora al dossier Napoli: «Già prima di ieri avevo avuto contatti col governo per imbastire le necessità della città. Lavoreremo a tempo pieno per dare risposte. Io ho fatto il ministro fino a qualche mese fa, so benissimo chi devo chiamare. In parallelo alla campagna elettorale abbiamo lavorato moltissimo sui dossier, le necessità che ci sono».

Tante anche le telefonate di auguri ricevute: «Mi hanno chiamato da tutta Italia, anche amici e colleghi dall’estero, mi ha fatto piacere perché segno che Napoli è nel cuore del mondo, l’ho sempre pensato». Nessun contatto, invece, con il sindaco uscente Luigi de Magistris: «Non ho ancora avuto modo di sentirlo ma sicuramente lo farò». Una telefonata l’ha avuta anche da Ciriaco De Mita che lo ha incoraggiato: «Sei la persona giusta per dare una svolta a Napoli», il messaggio dell’ex leader della Dc.

 

Tra gli interlocutori anche il patron del Napoli Aurelio de Laurentiis, con il quale c’era stato già un contatto nel giorno della vittoria. «Ho sentito De Laurentiis - conferma - con Aurelio ci eravamo già sentiti nei giorni scorsi, ha interesse come me ad avere una città che sia competitiva a livello internazionale. Lui pensa per la squadra quello che io penso per la città». La fede calcistica di Manfredi (juventino) è stato uno degli argomenti della campagna elettorale utilizzati dal suo sfidante Maresca: «Io penso che oramai Napoli ha finito di giocare a pallone - chiude il discorso - quindi penso che adesso dobbiamo fare cose serie e dare risposte ai cittadini che soffrono. La domenica poi andiamo allo stadio».

Non è mancata una concessione al folclore nella prima giornata da sindaco. In visita alla Galleria Umberto, Manfredi ha ricevuto in dono dai commercianti un caratteristico corno scaccia jella. Un attimo di esitazione prima di accettare il regalo: «Meno folclore - ha scherzato impugnando il corno - ma di un po’ di scaramanzia alla fine abbiamo bisogno tutti quanti».

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