In servizio senza lavorare, Napoli Servizi nel caos: pronte mille contestazioni disciplinari

In servizio senza lavorare, Napoli Servizi nel caos: pronte mille contestazioni disciplinari
di Valerio Esca
Venerdì 8 Novembre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 08:21
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Più di mille contestazioni disciplinari in arrivo per i dipendenti di Napoli Servizi. Due terzi del personale della partecipata comunale per due giorni hanno messo in atto uno sciopero alquanto singolare. Hanno timbrato il cartellino, sia in entrata che in uscita, senza però prestare servizio. Sono rimasti senza assistentato materiale i bambini disabili, senza bidelli le scuole comunali, materne ed asili, senza personale le attività di protezione civile (con due giorni di allerta meteo arancione), con le buche stradali rimaste aperte, dove è stato necessario l'intervento dei vigili urbani (con volanti a guardia delle voragini).

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Lo sciopero è terminato ieri sera dopo la firma sui disciplinari del contratto di servizio, una delle richieste delle rappresentanze sindacali di Napoli Servizi. In una nota diffusa dal Comune, nel tardo pomeriggio di ieri, si legge: «L'incontro tra l'amministratore di Napoli Servizi, Salvio Palma, il vicesindaco Enrico Panini, e i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori di Napoli servizi, è risultato risolutivo di alcuni punti sui quali si erano determinate forti tensioni. Al termine dell'incontro le rappresentanze hanno espresso apprezzamento per i risultati raggiunti e per le garanzie ricevute. Conseguente a ciò l'impegno a chiedere a tutti i lavoratori di garantire il regolare servizio». L'amministrazione si è dunque piegata alle richieste dei sindacati della partecipata, dopo la protesta choc che non resterà senza ripercussioni per chi ha deciso di non prestare servizio in questi due giorni. Alcuni dirigenti dei servizi coinvolti si sono visti costretti a chiedere alla partecipata conto di quanto stesse accadendo. Così, su mandato dell'amministratore Palma, gli uffici del personale della Napoli Servizi hanno preparato la documentazione per poi procedere alle contestazioni disciplinari (che verranno inviate nelle prossime ore), dopo una prima comunicazione effettuata alla Prefettura dell'avvenuto sciopero e dunque delle possibili ripercussioni sulla cittadinanza. In un secondo momento, ieri mattina, la società ha inoltrato un'altra missiva alla Prefettura, nella quale dava comunicazione delle azioni messe in atto. «Abbiamo avuto un confronto con i sindacati, per spiegare loro che stiamo portando avanti tutte le azioni per mettere in sicurezza l'azienda e per arrivare all'approvazione del bilancio 2017» sottolinea Palma.

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I lavoratori spingono affinché si possa arrivare in tempi stretti all'approvazione del documento contabile dell'azienda 2017, per ottenere i premi di produttività, che sono a pioggia, i ticket arretrati e gli avanzamenti di livello. Per farlo hanno messo in campo un atto di forza senza precedenti, che ha pagato più la cittadinanza che l'amministrazione comunale. La situazione contabile della Napoli Servizi resta delicata. Tra i primi atti del nuovo amministratore unico ci sono due richieste di decreti ingiuntivi per un ammontare di 4 milioni 250mila euro. E un atto di ricognizione del debito. Il Comune dovrà garantire questa cifra alla partecipata, altrimenti c'è il rischio di dover chiudere in perdita i bilanci 2017 e 2018. «Spero di riuscire a ripresentare entro fine mese il documento contabile 2017, per arrivare all'approvazione. Al momento dovremmo chiuderlo in pareggio. L'ente dovrebbe riuscire a garantire l'intera cifra dopo i decreti ingiuntivi». I fondi sono già inseriti nel rendiconto di bilancio 2018 tra le passività potenziali. Una sentenza del tribunale potrebbe costringere Palazzo San Giacomo a elargire i fondi dovuti alla multiservizi.
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