Manfredi, nuovo test in Consiglio dopo il flop: «Ora serve coesione»

Verifica sulla tenuta della maggioranza: il 30 ottobre confronto con il sindaco

Il sindaco Gaetano Manfredi in Consiglio comunale
Il sindaco Gaetano Manfredi in Consiglio comunale
di Luigi Roano
Domenica 22 Ottobre 2023, 23:22 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 07:27
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Se stamane il Consiglio comunale non si aprirà - come è successo sei giorni fa - per mancanza di numero legale per il sindaco Gaetano Manfredi si aprirebbe la prima autentica crisi politica a due anni dall’insediamento. Ci riprovano il sindaco e la sua squadra di assessori a mettere davanti - giustamente - i bisogni della città e dei napoletani in luogo delle pur legittime rivendicazioni dei consiglieri della sua maggioranza che chiedono maggiore considerazione. Infatti alla richiesta di incontro e di verifica politica dei consiglieri Manfredi ha detto sì, ma l’appuntamento è per il 30 cioè tra sette giorni non per oggi.

La mossa dell’ex rettore ha il sapore della sfida: il sindaco vuole verificare prima la fedeltà alla causa e il senso di responsabilità della maggioranza, per Manfredi prima si votano le delibere utili a Napoli come quella del bilancio consolidato e delle cedole librarie, poi si apre la verifica politica. Il sindaco è rimasto infastidito dal flop di una settimana fa, giusto il giorno dopo il bilancio dei primi due anni del suo mandato a Palazzo San Giacomo.

Alla sfida a lui lanciata - l’accusa all’ex rettore è di non coinvolgere i consiglieri nelle decisioni della giunta - Manfredi ha risposto dunque rilanciando con una posta in gioco più alta. Perché non dovesse aprirsi il Consiglio comunale ognuno poi sarà costretto a trarne le giuste conseguenze politiche, ma l’aria che tira pur essendo elettrica non è ancora avvelenata fino al punto di mandare tutto a carte quarantotto. Manfredi sul fronte politico è molto attivo, si sta giocando una partita di livello nazionale che in prospettiva potrebbe portarlo a essere il leader dell’area riformista e progressista allargata ai moderati visti i balbettii di M5S e Pd. 

Oggi si apre la settimana che porterà Manfredi giovedì a Genova all’Assemblea nazionale dell’Anci. L’ultima del presidente in carica Antonio Decaro sindaco di Bari. Poi scatterà la corsa alla successione e Manfredi è tra i principali candidati alla poltrona di presidente dell’Anci, un ruolo di grande rilievo e prestigio che lo porterebbe a essere protagonista su tutti i tavoli nazionali. Genova potrebbe essere il simbolico passaggio di consegne con Decaro o se si preferisce l’apertura della campagna per scalare l’Anci. A Salerno due settimane fa Manfredi ha incassato l’appoggio di tutti sindaci della Campania, Carlo Marino sindaco di Caserta e presidente dell’Anci Campania, ha pochi dubbi: «Ne ho parlato con Gaetano già un anno fa di questa opzione - disse Marino a Salerno - la Campania è con lui, tutte le regioni del sud lo appoggerebbero e più voti della Campania li esprime solo la Lombardia». Manfredi è in campo e questa è una certezza che poi vinca è un altro paio di maniche perché non sarà semplice. Anche se i grandi sindaci del Pd e del centrosinistra come Beppe Sala (Milano), Dario Nardella (Firenze) Giorgio Gori (Bergamo) stanno ultimando il secondo mandato e non candidabili così come lo stesso Decaro. A Genova Manfredi giovedì insieme ad altri colleghi con la fascia tricolore parteciperà al dibattito «Risorse per il bilancio: le priorità dei sindaci». Dibattito che Manfredi ha presentato con un video proprio sul sito dell’Anci.

Video

«Un’occasione per rimettere al centro i Comuni nella politica italiana» l’incipit del video. Al quale interverranno due ministri come Giancarlo Giorgetti e Francesco Lollobrigida. E il fatto che sia stato scelto lui come presentatore di quel dibattito racconta quanto sia elevata la stima verso Manfredi. In questo contesto è chiaro che per arrivare alla candidatura di presidente dell’Anci nazionale Manfredi deve essere forte a casa sua. Se a Napoli la maggioranza che lo sostiene dovesse iniziare a dare segnali di cedimento, ovvero segnali politici contrari all’ex rettore una corsa già piena di ostacoli diventerebbe non più praticabile. 

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