Il difensore civico della Regione Giuseppe Fortunato commissaria i presidenti eletti sulle nomine delle giunte nelle Municipalità. Che a sette mesi dall'insediamento non hanno nominato i tre assessori e il vicepresidente per far funzionare le ex Circoscrizioni. E politicamente mette in grave imbarazzo il sindaco Gaetano Manfredi. Fortunato ha nominato l'avvocato Francesca Conte commissario ad acta che ieri è stata già a Palazzo San Giacomo «per assumere i poteri sostitutivi». Contestualmente il Comune sta preparando la contromossa: un corposo ricorso per impugnare la decisione di Fortunato innanzi al Tar. Si profila una battaglia legale importante. Fortunato intanto motiva così la sua mossa. «Sono scaduti ampiamente i termini delle nomine - racconta - a questo punto si faranno bandi pubblici nella massima trasparenza per reclutare gli assessori». Quella che sembra una burla è invece un fatto serio perché leggi alla mano il difensore civico questo potere in linea teorica ce l'ha. Il sindaco dal canto suo non è certo contento e ribatte così a Fortunato: «La prima cosa da dire è che la democrazia non può essere commissariata, ognuno deve fare il proprio mestiere». Lo stallo nella sostanza è politico mentre invece il difensore civico interviene sull'assetto istituzionale di Palazzo San Giacomo, un cortocircuito pericoloso. Tant'è, Manfredi lancia un avvertimento alla sua maggioranza - di cui è il capo politico - e avverte: «Ho lasciato ai partiti la decisione per trovare un equilibrio politico e per fare proposte sulle Giunte. Aspetterò qualche altro giorno, ma se non ci sarà una sintesi dei partiti deciderò io». Insomma, se anche a modo suo, Manfredi alza la voce.
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Fortunato fa altrettanto ed entra nel merito della sua decisione anche se a microfoni più o meno spenti si lascia andare a considerazioni che sanno di politica perché le nomine sono degli eletti del popolo, un diritto inviolabile.
Il Comune muove i suoi avvocati. La commissaria è arrivata senza preavviso e senza dare la possibilità all'ente di piazza Municipio di preparare la necessaria istruttoria. Quindi è stata invitata a tornare tra dieci giorni. «Quanto al decreto del difensore civico - trapela da Palazzo San Giacomo - gli uffici stanno preparando l'impugnazione dell'atto perché contestabile sul piano delle prerogative che spettano ai presidenti». Il tema è questo: sono gli eletti del popolo coloro ai quali gli elettori hanno dato il mandato di decidere sulle nomine delle giunte. Al netto dell'arrivo senza preavviso della Conte, anche per questo motivo la commissaria non ha potuto avere i poteri sostitutivi in base ai quali poi decidere le forme di reclutamento degli assessori delle Municipalità. Si muovono gli avvocati e questo significa che non sembrerebbe possibile a oggi una mediazione oltre gli steccati della carta bollata. Resta da capire - tuttavia - cosa accadrebbe del commissariamento se nei 10 giorni che il Comune si è preso di tempo per «preparare gli atti» venissero nominate le giunte. Il commissariamento decadrebbe? Per Fortunato «il carattere fiduciario delle nomine degli assessori non comporta che esse siano atti politici nella misura in cui non rispettano criteri giuridici».