Regionali Campania 2020, Ciarambino sfida De Luca e Caldoro: «Pronta al confronto»

Regionali Campania 2020, Ciarambino sfida De Luca e Caldoro: «Pronta al confronto»
Giovedì 9 Luglio 2020, 21:13
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Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della Regione Campania per i cinquestelle, dà il via alla propria campagna elettorale («la tua scelta che Vale» il claim) riunendo gli attivisti del movimento al teatro Sannazaro di Napoli. Nel mirino il presidente uscente Vincenzo De Luca e il candidato del centrodestra ed ex governatore Stefano Caldoro. «Li sfido - ha detto il capogruppo M5S in Regione - a un confronto sui contenuti prima della pausa estiva e rinnovo l'appello a firmare liste pulite perché non vogliamo gente con precedenti penali in Consiglio Regionale». «Loro - ha proseguito - in qualità di smantellatori seriali della sanità, sono i principali responsabili dello sfascio con la Campania ultima in tutte le classifiche. Noi vogliamo fare della nostra regione la Polonia d' Italia, una terra in grado di attirare investimenti attraverso una serie di bonus per le imprese». 
 


De Luca e Caldoro sono stati chiamati in causa dalla candidata grillina anche dal palco. «Io li chiamo i Vanna Marchi in versione maschile della politica - ha sottolineato - persone che hanno avuto già l'opportunità di governare questa terra, che non hanno risollevato di un millimetro dal baratro questa regione, siamo ultimi nei servizi essenziali in tutte le classifiche europee e oggi continuano a spararla grossa.Io l'unico boom che sento non è quello economico ma è quello delle sparate di questi personaggi». Dalla critica alla proposta: «Noi puntiamo su proposte concrete e realizzabili, sul lavoro, sulla casa, sul diritto alla salute, sull'ambiente. In campania De Luca dice che vuole portarla ai livelli della Baviera, peccato che la Baviera ha una disoccupazione del 4% mentre la Campania il doppio di quella italiana. Oggi per disoccupazione giovanile dietro di noi ci sono soltanto regioni marocchine o delle Antille francesi.Noi puntiamo su una rivoluzione vera del mondo del lavoro che punti su una serie di pilastri, una ristrutturazione dalle fondamenta dei centri per l'impiego che diventino realmente il luogo dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro, non deve più esistere che un giovane campano sia iscritto da 10 anni a un centro per l'impiego senza ricevere una sola offerta di lavoro; riqualificazione dell'offerta formativa, spendiamo decine di milioni di euro all'anno per cosa? Puntiamo a una mappatura qualiquantitativa di questo in modo che i giovani formati possano immettersi nel mondo del lavoro».

Spazio anche al green («è una grande opportunità che non dobbiamo perdere. La Campania deve diventare la regione più green d'Europa» e al tema della casa. «È un tema scomparso dall'agenda politica regionale eppure si stima che a seguito dell'emergenza Covid ci saranno 10mila nuovi sfratti in Campania, in aggiunta alle tante famiglie che già oggi non hanno una casa. Abbiamo 70mila immobili nel patrimonio pubblico dell'edilizia residenziale pubblica che versano in condizioni di degrado, non si fa neanche la manutenzione straordinaria, figuriamoci quella ordinaria. E abbiamo 1200 fabbricati che fanno parte del patrimonio immobiliare regionale, solo 92 di questi sono affittati per un ricavo minimo. Prendiamo questo patrimonio immobiliare - è la proposta - lo riqualifichiamo anche con l'apporto dei privati e lo mettiamo a disposizione delle famiglie della campania, stimiamo in 5 anni di aumentare di circa 10mila unità il numero di case che diamo alle famiglie della Campania».

Infine la sanità: «Se ne potrebbe parlare all'infinito - attacca Ciarambino - ma non spendo parole perché i cittadini sulla propria pelle vivono il disastro provocato da quei due che ci hanno già governato e hanno smantellato la sanità pubblica, parlo delle liste d'attesa: ci sono 30mila prestazioni sospese per l'emergenza Covid che adesso attendono di essere eseguite, parliamo di interventi chirurgici, prestazioni diagnostiche e ambulatoriali. L'Asl Napoli 1 sapete come ha risolto? Ha cancellato tutte le prenotazioni fatte in epoca pre Covid. A quanti sono andati in ospedale per chiedere un intervento chirurgico è stato detto: Se lo fai nel pubblico ci vuole un anno, se paghi in intramoenia alcune migliaia di euro ti operiamo domani.
Questo - ha concluso Ciarambino - non deve più esistere in Regione Campania e procederemo a bloccare l'intramoenia ogni volta che i tempi di attesa per una determinata prestazione supera i tempi standard previsti per quella prestazione in base al criterio dell'urgenza. E in più metteremo l'azzeramento delle liste d'attesa tra i primi obiettivi da raggiungere per i direttori generali. Chi non li raggiunge se ne va a casa».

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