Rocco Palombella a Napoli per l'assemblea della Uilm Campania: «Modello Pomigliano»

«Stellantis non può tenere questi lavoratori nell'incertezza»

Rocco Palombella
Rocco Palombella
di Antonio Vastarelli
Mercoledì 6 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 7 Marzo, 07:36
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«Pomigliano è uno stabilimento modello, che ha ricevuto riconoscimenti internazionali, risultando anche primo nella classifica europea. Stellantis non può tenere questi lavoratori nell'incertezza continuando a dire un giorno una cosa e il giorno dopo un'altra: prima la Panda va via, poi rimane, ma solo per un po', poi vediamo per la Tonale. Non si può continuare così. Noi chiediamo: l'elettrificazione si fa o non si fa? In questa fabbrica sono in grado di mixare i due prodotti: elettrico ed endotermico? Si o no? Ce lo devono dire». Il leader dei metalmeccanici della Uil, Rocco Palombella, ieri a Napoli per l'assemblea regionale della Uilm Campania, invita l'amministratore delegato del gruppo automobilistico, Carlos Tavares, a fare chiarezza sulle strategie future. «Se mi chiedete com'è oggi la situazione a Pomigliano, vi rispondo che va tutto benissimo, che l'impianto è saturo: sono tutti a lavoro e arrivano anche operai da Melfi e Cassino. Il problema è che questa situazione durerà fino al 2027 che, dal punto di vista industriale, è domani. Per programmare investimenti serve tempo, ed è arrivato il momento che l'azienda dia il giusto riconoscimento ad una grande città industriale come Pomigliano i cui operai hanno dimostrato, negli ultimi 20 anni, la loro professionalità e qualità». 

Un'assemblea, quella di ieri, convocata per discutere del rinnovo contrattuale con Federmeccanica-Assistal per il triennio 2024/2027. «Il contratto scade a giugno. C'è una piattaforma unitaria con Cgil e Cisl, in cui facciamo una serie di richieste che io sintetizzo con lo slogan: più salario, meno orario» dichiara il segretario generale della Uilm, che poi spiega: «Quando dico più salario, non intendo che bisogna solo recuperare quanto perso con l'inflazione, questo non basta: serve un vero aumento contrattuale e noi chiediamo 280 euro. Tutti dicono, anche Bankitalia, che per rilanciare l'economia serve aumentare i salari, ma poi nessuno lo fa. Inoltre, sappiamo che, sempre più spesso, i giovani non accettano un lavoro se non si concilia anche con le proprie esigenze di vita, con il tempo libero: bisogna quindi ridurre l'orario di lavoro - conclude Palombella - per fare in modo che la fabbrica non sia un carcere in cui una persona viene sequestrata per 8 ore, ma un luogo in cui è piacevole andare e che ti consente di vivere bene». A ritornare su Pomigliano è anche il segretario generale della Uilm Campania, Crescenzo Auriemma, che afferma: «Se anche per la Toyota l'elettrico non sarà l'unica soluzione, se anche Apple rinuncia a puntare sull'auto elettrica, io penso che per un'auto di successo come la Panda ci sia un futuro dopo il 2028, anche perché l'ibrido continua ad essere più conveniente dell'elettrico, sia per il costo della vettura, sia perché, attualmente, il costo di una ricarica elettrica è superiore a quello con combustibili tradizionali».

Resta, però, il problema delle strategie poco chiare di Stellantis: «A vivere nell'incertezza non è solo lo stabilimento di Pomigliano, ma anche i 12mila lavoratori dell'indotto» sottolinea Auriemma, che poi si sofferma sulle altre vertenze aperte in Campania nel settore metalmeccanico. 

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«Le due situazioni più preoccupanti - aggiunge Auriemma - sono quelle di Jabil e Softlab, per le quali va trovata una soluzione prima della scadenza dell'ennesima proroga della cassa integrazione. A queste si è aggiunta la Asidep, che gestisce i depuratori di Avellino che, se si dovessero fermare, significherebbe bloccare il complesso industriale irpino. C'è, inoltre, la questione dell'Industria Italiana Autobus di Flumeri: nel capitale c'è Invitalia e non si capisce ancora se Leonardo rimane o meno. Stiamo aspettando che ci indichino il nuovo socio: si parla del gruppo Seri, vedremo. Ma bisogna fare presto perché, a fronte di richieste del mercato di centinaia di autobus elettrici, ad Avellino non riusciamo a produrne più di 3 al giorno: serve un piano industriale serio». Infine, c'è la questione della Fincantieri di Castellammare di Stabia: «Nei prossimi giorni - spiega Auriemma - avremo un incontro con l'azienda che ci illustrerà un piano di investimenti. Il problema, però, è che bisogna trovare uno sbocco a mare adeguato, anche con un bacino galleggiante, che consenta a Fincantieri di costruire navi nella loro interezza». 

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