Shoah, cerimonia dimezzata a Napoli: la comunità ebraica diserta il giorno della memoria

Shoah, cerimonia dimezzata a Napoli: la comunità ebraica diserta il giorno della memoria
di Paolo Barbuto
Lunedì 27 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 11:42
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Ci sono occasioni in cui non dovrebbero esistere polemiche né tensioni, sono i momenti in cui c'è qualcosa di superiore che cancella ogni altra banalità. Ci sono occasioni come il giorno della memoria, in cui bisognerebbe tendersi la mano e unirsi nel ricordo dell'orrore, per evitare che quell'orrore si ripeta.

A Napoli, invece, non è così. Pure il giorno della memoria diventa occasione di separazione e così il momento del ricordo si frattura, viene diviso a metà. Oggi si celebra quello voluto dall'Amministrazione comunale che sarà disertato dalla comunità ebraica, giovedì sarà il momento della comunità che s'è presa momenti e spazi differenti rispetto a quelli ufficiali dell'Amministrazione. A causare la frattura le posizioni su Israele dell'assessore alla cultura Eleonora De Majo che tornarono a galla nel giorno dell'insediamento, a novembre, e provocarono severe reazioni da parte della comunità ebraica napoletana. Da quel giorno le strade, mai vicinissime, si sono definitivamente separate e non si sono affiancate nemmeno per il giorno della memoria, oggi.

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La giornata, organizzata proprio dall'assessore alla cultura De Majo, prevede un primo momento ufficiale con la deposizione di una corona d'alloro in memoria di Luciana Pacifici, vittima delle leggi razziali, seguita da un momento di raccoglimento davanti alle nove pietre d'inciampo che sono state installate lo scorso 7 di gennaio in piazza Bovio.

Si proseguirà nella stessa piazza, alla Camera di Commercio, con una iniziativa di letture e canti per non dimenticare dal titolo «La banalità del Male», organizzata dal Comune con l'Istituto Campano della storia della Resistenza e l'Anpi.

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Tante le altre iniziative in città. Il centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica promuove un convegno sulla persecuzione dell'infanzia (in Via Mezzocannone 8). La Fondazione Valenzi al Teatro Totò presenta agli studenti della Campania il progetto #CriticaMente contro la xenofobia e proietta il film #AnneFrank. Vite parallele con Helen Mirren. Il Teatro San Carlo offre la visione al Memus del documentario The Short Life Of Anne Frank (con proiezione ogni mezz'ora dalle 10 alle 16), il Museo di Capodimonte organizza una visita guidata gratuita tra alcune opere deportate, la Fondazione De Felice organizza a Palazzo Donn'Anna (17.30) un incontro dedicato al Memoriale della Shoah di Milano con Jacques Gubler, professore emerito dell'Accademia di Architettura di Mendrisio e Politecnico di Losanna, insieme a Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis architetti progettisti del Memoriale di Milano, unico luogo teatro di deportazioni in Europa ad essere rimasto intatto.
 


La comunità ebraica ha deciso di posticipare le sue iniziative. Nella mattinata del 30 gennaio, sempre a piazza Bovio, ci sarà una cerimonia religiosa in cui il rabbino Maskil Ariel Finzi per la prima volta suonerà lo Shofar, il corno di montone della tradizione ebraica. Rimandate direttamente al sei di marzo le attività del progetto Memoriae con la consegna delle stelle di David, decisione presa per stare lontani dalla retorica della Shoah.

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La frattura fra la comunità ebraica e l'assessore comunale alla cultura risale alla metà dello scorso mese di novembre quando la De Majo venne portata in Giunta dal sindaco de Magistris. In quelle stesse ore tornarono a galla, attraverso il portale dell'ebraismo italiano Moked, parole postate sui social in passato dall'assessore. Moked, esprimendo preoccupazione scrisse che «la consigliera nel recente passato aveva affermato che il sionismo è nazismo, e paragonato il premier israeliano Netanyahu a Hitler, definito il governo israeliano un manipolo di assassini e gli israeliani porci, accecati dall'odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia. La stessa ha poi messo in dubbio il numero di ebrei assassinati nella Shoah ufficialmente riconosciuto».

La De Majo spiegò che «Essere radicalmente critici verso l'apartheid che lo Stato di Israele pratica nei confronti del popolo palestinese non ha nulla a che fare con l'antisemitismo».
E subito propose di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre che, però, rifiutò chiedendo di non essere coinvolta in questa vicenda. 

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