Sindaco di Napoli, Borrelli ci prova: «Io e Casillo i più forti in città, tocca a noi»

Sindaco di Napoli, Borrelli ci prova: «Io e Casillo i più forti in città, tocca a noi»
di Carlo Porcaro
Lunedì 5 Ottobre 2020, 08:00
4 Minuti di Lettura

«Insieme a Mario Casillo sono il più votato a Napoli, come si fa ragionare del prossimo sindaco senza coinvolgerci?». Francesco Borrelli, rieletto consigliere regionale nella lista Europa Verde, rivendica agibilità politica avvertendo i futuri alleati: «Finora ho visto solo caminetti, nessuno parla di progetti e della necessità di avvisare i cittadini che per salvare il Comune dovremo fare sacrifici tutti insieme».
 


Borrelli, le sue battaglie civili sono state premiate nelle urne.
«Ho raccolto molto voto di opinione, sia nei grandi centri come Napoli, Portici o Giugliano che in Comuni come Arzano dove non sono mai stato in campagna elettorale. Gli elettori seguono le mie battaglie su social e mass media: prendendo 16mila preferenze su 43mila complessive della lista ho dimostrato che si possono avere grandi consensi senza apparati alle spalle. Spero che ci siano altri in futuro apprezzati con il mio metodo».

Ci ha provato invano D'Errico in Centro Democratico.
«Vero, D'Errico lo avrei candidato volentieri: avrebbe portato un valore aggiunto. È bravo, vorrei valorizzarlo, anche perché è certamente più vicino ad Europa Verde che a Centro democratico. Grande contributo è giunto poi da Gaeta, Di Palma, nonché donne e giovani anche loro non figli di blocchi di sistema».

Come immagina i futuri assetti del Consiglio regionale?
«Sono fiducioso che si farà un ragionamento di maggioranza, tenendo in debita considerazione la storia di ognuno di noi: Europa Verde insieme al Pd è l'unico partito che ha votato per la seconda volta De Luca».

Intanto si ragiona già di un tavolo per le comunali: come si costruisce il percorso?
«Finora ho visto solo caminetti. Il sindaco che chiede di trattare con lui, i Cinquestelle che si propongono, le riunioni del Pd: non avevamo detto che si parlava prima di progetti e poi di nomi? Ed inoltre non è anomalo che i più votati a Napoli, io 8mila voti e Mario Casillo 11mila non siamo coinvolti in questo dibattito?».

Si dovrebbe partire da chi ha dimostrato consenso?
«Non abbiamo la vittoria in tasca. Cinque anni fa il centrosinistra vinse le regionali, ma poi arrivò terzo alle comunali».

Quali sono i nodi da sciogliere preliminarmente?
«Vorrei sapere che cosa pensiamo del dissesto finanziario, se vogliamo proporre una giunta con tecnici scelti prima delle elezioni e soprattutto se siamo disponibili ad affrontare l'impopolarità di queste scelte».

Si riferisce alla necessità di essere chiari con i napoletani?
«Penso che i furbetti siano da colpire e non da trattare come poveracci. Nel film L'ora legale di Ficarra e Picone il sindaco va a casa per coerenza rispetto ai suoi principi di legalità. Il prossimo mandato sarà di sacrificio collettivo, dobbiamo dirlo subito: servirà lo sforzo dell'amministrazione per garantire i servizi, ma anche dei cittadini per rispettare le regole. Su questo de Magistris non è riuscito a trovare la giusta strada».

Però i Verdi hanno sostenuto de Magistris.
«Lo abbiamo sostenuto con consiglieri che poi sono stati allontanati sia per i loro comportamenti non in linea con il partito sia perché volevano de Magistris presidente della Regione, salvo poi creare una lista di nuova matrice alleata di De Luca. Non appoggiamo l'attuale maggioranza ormai da tre anni, ma mi fa sorridere che i demagistriani storici ora siano deluchiani: siamo circondati da cialtroni incoerenti».

A proposito di De Luca: dovrà avere voce in capitolo nella scelta del prossimo sindaco di Napoli?
«Non può non avere voce in capitolo. La soluzione può essere adottare le primarie, ovviamente con criteri seri non quelli del passato. Pd, Italia Viva, De Luca presidente ed Europa Verde sono i quattro partiti da coinvolgere nella competizione. O si trova un nome di alto profilo oppure sono inevitabili le primarie».

Allora sì al campo largo con i Cinquestelle?
«Favorevole al campo largo con una differenza: no ai riciclati del centrodestra, c'è stato un allargamento selvaggio a chi sta con noi solo per convenienza.
Speriamo che qualcuno di questi non ci crei problemi durante la consiliatura». 

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