Regione Campania, Forza Italia
si allinea ai diktat di Salvini

Regione Campania, Forza Italia si allinea ai diktat di Salvini
di Carlo Porcaro
Giovedì 7 Novembre 2019, 08:25
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Chi è pronto «alla battaglia per mandare De Luca ai giardinetti», come auspicato dal leader del centrodestra Matteo Salvini? Il leader della Lega, nella sua convention a Napoli, ha tracciato l'identikit per le prossime Regionali in Campania. Vuole una personalità forte che usi alcune parole d'ordine come sicurezza e lavoro. Non ha rivendicato per sé l'aspirante governatore: secondo il tavolo nazionale spetta ancora a Forza Italia, se non spuntasse un candidato civico come l'armatore Guido Grimaldi o il patron di Adler Paolo Scudieri.

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I berlusconiani campani hanno apprezzato le parole di Salvini, allineandosi di fatto alle sue richieste. «Ineccepibile»: così ha risposto il capo dell'opposizione Stefano Caldoro a chi gli ha chiesto un commento su Salvini in merito alla sua possibile ricandidatura alla presidenza della Regione. La priorità secondo l'ex ministro dell'Interno è la costruzione del programma, considerazione che lascia intendere come non ci sia ancora convergenza piena su un nome all'interno di Fi.

«Salvini ha con chiarezza declinato - ha aggiunto Caldoro - quelli che sono i problemi di Napoli e della Campania fornendo anche risposte su sicurezza, ambiente, lavoro e infrastrutture. È un forte segnale a quelli che strumentalmente vedono la Lega interessata solo al Nord. Faccio i migliori auguri di buon lavoro a Nicola Molteni come coordinatore campano anche per il contributo che potrà dare alla lotta alla criminalità organizzata portando in dote la competenza acquisita sul campo al ministero dell'Interno».

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Caldoro non pone alla coalizione la questione della propria candidatura, ma lavora da settimane affinché si possano creare per sé le migliori condizioni. «Noi dobbiamo essere uniti come ha sempre sostenuto Berlusconi, a prescindere da ciò che potrebbe avvenire nell'altro campo. Le scelte - ha concluso Caldoro - saranno frutto di equilibri nazionali coniugati con le valutazioni a livello locale fatte dai dirigenti dei movimenti politici, dalle realtà civiche e associative». Pronto in casa azzurra a candidarsi, magari attraverso lo strumento delle primarie, è il deputato Paolo Russo.

«Salute, trasporti, ambiente, agricoltura e soprattutto lavoro saranno il comune denominatore di una proposta dove sensibilità differenti e competenze sociali, culturali e politiche apporteranno contributi di valore», commenta alla luce dell'uscita pubblica di Salvini. «Accanto al bomber saremo capaci di costruire una grande squadra di giovani e di donne impegnati nel mondo palpitante delle associazioni, delle professioni, dell'accademia e delle scienze - è la ricetta - Napoli e la Campania non aspettano altro e Salvini ha ben compreso la voglia di cambiamento».

Come dire, non mi tiro indietro. Un ragionamento analogo quello di Severino Nappi, dirigente di Fi e presidente dell'Associazione Nord e Sud. «Sostengo da tempo, come ha fatto Salvini, che il centrodestra deve allargarsi coinvolgendo realtà civiche, esponenti della società civile e personalità del mondo delle professioni», il primo sostegno alla linea espressa dal leader del Carroccio. «È sempre importante coinvolgere energia nuova ma qui in Campania, per evitare il rischio di essere condannati ad un nuovo mandato di Vincenzo De Luca, questa apertura verso l'esterno è addirittura una necessità», aggiunge Nappi sempre più disposto a scendere in campo personalmente. «È positivo che i leader del centrodestra abbiano deciso di accelerare sulla scelta di un candidato unitario del fronte che si oppone al governatore uscente: non c'è dubbio che ogni giorno perso rappresenta un aiuto involontario alla sinistra che sta utilizzando la Regione solo per fare clientele e promesse impossibili da mantenere», la conclusione.



Dentro e fuori Forza Italia, permane la convinzione che Mara Carfagna sarebbe il valore aggiunto per la coalizione, ma sembra improbabile che accetti la candidatura. Dopo la vicepresidente della Camera, per Berlusconi c'è Caldoro, su cui però persiste la freddezza di alcuni dirigenti azzurri. L'ex governatore non cambierà carattere perché richiesto da Salvini, ma di sicuro dovrà inventarsi un percorso più radicale se vorrà contendere per la terza volta la poltrona di Palazzo Santa Lucia a De Luca.
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