Giovedì 16 dicembre a partire dalle ore 18.00 un nuovo appuntamento con la rassegna artistica «Farmacopee» in Piazzetta Duca D’Aosta, nella sede della Farmacia dei Golfi, con le opere di Fiormario Cilvini e Angelo Maisto. In mostra fino al 12 gennaio nelle vetrine che guardano sul teatro Augusteo, «Anima Mundi», l’installazione di Cilvini che rievoca già nel titolo il concetto vitalistico di origine platonica, tanto caro a Giordano Bruno secondo cui i singoli organismi sono legati tra loro da una comune anima universale. Non a caso l’opera è composta da cinque elementi che hanno le sembianze di ragni: si narra infatti che Giordano Bruno abbia rimproverato il doge veneziano Giovanni Mocenigo perché aveva ammazzato un ragnetto, proprio in quanto anch’esso espressone di quell’anima del mondo.
Ogni «ragno» che compone l’installazione custodisce un ciottolo, simbolo dell’operosità e della capacità di plasmare la materia.
Angelo Maisto porta in mostra «l’Uccellatore», prendendo in prestito la mitica figura dell’homo selvaticus, descritta dal poeta rinascimentale Poliziano, e rivisitata con candore e purezza misti ed una personale componente di napoletanità. Nel suo lavoro, infatti, l’uomo incolto diventa una deliziosa miniatura, custodita sotto una campana di vetro, come da tradizione presepiale, e più in generale pagana di Napoli. Una figura antropomorfa resa in acquerello e in scultura assemblando attentamente più materiali: le braccia dell’uccellatore sono piccoli cornetti, il naso lungo diventa un ramo dove gli uccelli più che sentirsi in pericolo, trovano riparo.
Dell’homo del mito l’opera conserva la forza vitale oltre al legame fortissimo con il mondo naturale, che è poi cifra stilistica dei lavori di Maisto. L’artista disegna un mondo naturale in cui l’uomo si riappropria di se stesso, riscoprendo la propria essenza. Proprio sulla base di queste suggestioni l’opera ben si coniuga al tema di «Farmacopee», in quanto riafferma la necessità di realizzare una terapia dell’animo ancor prima che farmacologica.