Napoli incontra Firenze nei Presepi e nella Divina Commedia di Antonio Maria Esposito

Custodite nel Museodivino, le miniature realizzare in un guscio di noce per la prima volta esposte fuori dai confini della Campania

L'ingresso del museo partenopeo
L'ingresso del museo partenopeo
Giovedì 17 Novembre 2022, 12:22 - Ultimo agg. 13:55
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Un incontro all’insegna dell’arte che genera tenerezza e stupore, tra creazione umana e Creazione divina, dove il vasto cosmo dantesco e l’immenso amore del Natale sono racchiusi in un guscio di noce, un nocciolo di ciliegio, un semino di canapa. Si è tenuto il 16 novembre 2022 nella Certosa del Galluzzo, con l’esposizione  delle minuscole opere in miniatura di Antonio Maria Esposito dedicate al tema della Natività e alla Divina Commedia, in anteprima assoluta fuori dai confini della Campania, abbinata alla presentazione dei due volumi che la casa editrice Olschki ha dedicato a tale mirabile esempio d’arte spirituale. All'iniziativa Silvia Corsi Andreani e Léa Vagner, del Museodivino di Napoli, e il fotografo Giorgio Cossu, in compagnia di studiosi e critici che hanno partecipato alla scoperta delle “micromeraviglie” quali lo storico dell’arte Marco Collareta e l’italianista Carlo Ossola. 

Goccioline di pittura a olio, granelli di polpa di pera, frammenti di muschio, sono i semplici materiali da cui, nel silenzio del suo studiolo e lontano dagli sguardi del mondo, il sacerdote stabiese Antonio Maria Esposito creò nella seconda metà del ‘900, come esercizio di pazienza e preghiera, un intero cosmo di personaggi evangelici e danteschi che affollano vasti paesaggi, incredibilmente posti all’interno di gusci e semini: dotati di una lente d’ingrandimento scopriamo millimetriche e dinamiche sculture di pastori in corsa verso la capanna del Bambin Gesù e filiformi anime, dannate e quasi trasmutate in serpenti, oppure salve e volenterose in ascesa sulla montagna del Purgatorio – sul costone di un guscio di noce. 

Le gioiose e luminose Natività di “don Antonio” sono state scelte nel 2020 a corredo iconografico della fortunata riedizione critica delle Novene di Natale di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori - figura questa di ampio respiro e di alto profilo teologico e culturale, che seppe al contempo “farsi piccolo”, adattando la sua perfetta retorica al registro umile del popolo – si pensi al suo semplice canto “Tu scendi dalle stelle”, che accompagna ancor oggi il  Natale.  

Il secondo volume presentato alla Certosa, interamente realizzato con il contributo del comitato per le celebrazioni dantesche del 2021, guida invece il lettore nella Divina Commedia che Esposito realizzò in 42 gusci di noce, dove l’illustrazione di Doré pare incontrare il Novecento di Giacometti in un confronto vivo e creativo con la poesia dantesca e con gli artisti ad essa ispirati.

Le peculiarità di quest’opera riassunte nel sottotitolo “miniatura, scultura e spiritualità” vengono anche esplorate in rapporto alla Commedia stessa nel ricco apparato critico che spazia dai miniaturisti medievali ai primi romantici, da August Rodin a Virginia Woolf, alla ricerca dello sguardo unico che ogni lettore imprime sulle pagine del “proprio” Dante. 

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