Napoli, al Plart «Fuoco nella mente» di Felix Policastro e a cura di Angela Tecce

Nella mostra saranno esposti 45 piatti d’autore, realizzati in collaborazione con la storica Fornace Falcon

Un'opera in mostra
Un'opera in mostra
Lunedì 13 Novembre 2023, 10:15
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Esposti, per la prima volta, 45 piatti d’artista che sintetizzano una fusione di arte contemporanea e tradizione, con dettagli ricercati in un design senza tempo: “Fuoco nella mente” è la mostra di Felix Policastro e a cura di Angela Tecce, che la Fondazione Plart di Napoli presenterà al pubblico giovedì 16 novembre, con inaugurazione dalle 18.30 alle 20, al Museo Plart di Napoli, in via Martucci 48. «Il 'segno' di Policastro - spiega la curatrice Angela Tecce, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Museo Madre - la sottile linea nera e affilata con le sue ombre inquiete, esce dalle pagine dei libri e invade il quotidiano, si installa sulla tavola per evocare nuovi mondi direttamente sotto i nostri occhi». «All’origine del progetto - racconta Maria Pia Incutti, presidente della Fondazione Plart - c’è la volontà della Fondazione di collegare l’attività dell’artista con quella di un’azienda del territorio campano, la Fornace Falcone, che opera da oltre un secolo nella produzione di manufatti in terracotta, ed esporre nei propri spazi i risultati di questa collaborazione virtuosa».

La mostra, dopo il Plart, dove si potrà visitare fino al 16 dicembre, sarà esposta a Salerno per “Linee Contemporanee” nell’ambito del programma espositivo “45 ceramiche per 45 centimetri”, format che la Fornace porta avanti da anni coinvolgendo artisti di varia formazione, proprio nell’antichissima tecnica della produzione della ceramica, un prodotto artigianale che ha origini arcaiche, in quanto già 2000 anni fa i Romani erano dediti a questo tipo di lavorazione.

Tra le opere realizzate, sarà presentato anche un particolare piatto che Felix Policastro ha dedicato a Maria Pia Incutti, “che a braccia spalancate accoglie l’arte”. Il Maestro Felix Policastro, nei piatti in ceramica ideati per questo progetto espositivo, ha declinato due dei temi della sua ricerca artistica, la prima, già ampiamente sondata, riguarda l’Abbecedario, la seconda invece, più recente, i percorsi e i tracciati. L’Abbecedario nasce per caso, quando gli viene chiesto, anni fa, un lavoro su Giordano Bruno, che lui rende come una figura umana che si dissolve di fronte a una croce. È il primo segno di una grammatica che produrrà altri segni, figli di Giordano Bruno, vera impronta primigenia. Da quel momento sono oltre cento le lettere di questo personale alfabeto che nelle opere di Policastro si dispiegano variamente come una scrittura che racconta - a chi sa leggerla e interpretarla - la sua visione del mondo.

Per la tematica dei percorsi e dei tracciati, invece, Policastro si è concentrato su quelli segnati sottoterra dalle formiche e che gli si sono rivelati come una scoperta preziosa, una serendipity, in grado di ispirare anche all’uomo vie più lucide da percorrere e da cui imparare. Del resto, non fu Salomone, l’antico re di Israele - famoso per le sue sentenze improntate a giustizia e imparzialità - a suggerire di andare dalla formica per apprendere le vie della saggezza? Ebbene sì, Felix Policastro è andato dalle formiche e in questa collezione di piatti ci illustra quanto ha appreso da queste operose creature. Dal punto di vista tecnico, Felix Policastro ha avuto modo di sperimentare alla Fornace Falcone tutte le fasi della produzione, dalla cottura dei manufatti in argilla, che così diventa terracotta, alla decorazione eseguita dopo la smaltatura, fino alla cottura che trasforma i manufatti in ceramiche.

La fase in cui l’artista è stato più direttamente coinvolto, è stata quella della decorazione, dove ha utilizzando i pigmenti messi a disposizione della Fornace, assistendo all’alterazione del colore per effetto della cottura: così il lilla diventa blu cobalto, il nero, verde e più in generale i colori tenui si tramutano in tonalità vive e brillanti. L’impressione che se ne riceve è quella di una magia che si dispiega con stupore anche dinanzi agli occhi dell’artista stesso. In allegato le foto dei tre dei piatti "d'autore"di Felix Policastro e una sua foto, mentre li realizza.

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