Non sarà Vasco Rossi, il 7 giugno, ad aprire la prima stagione di concerti allo stadio da quando porta il nome di Diego Armando Maradona, pronta a proseguire con Ultimo il 25 e il 26. L'onore, e l'onere, toccherà, anche se non si tratta di un concerto vero e proprio, a «Joseph Capriati & friends», evento electro-benefico per l'Unicef. Il superdj casertano ha messo in piedi per il 28 maggio un evento dalle 12 alle 24, «una giornata di musica dedicata alla beneficenza per la popolazione Ucraina, permettere ad Unicef di continuare a prestare soccorso ai 7,5 milioni di bambini a rischio», spiega il programma, già presentato al sindaco Gaetano Manfredi.
Il palco sarà montato davanti alla curva B, lasciando a circa 2.500 persone la possibilità di seguire l'evento danzando sulla pista di atletica, meno sensibile del prato ai problemi derivanti dal calpestio, in questo caso «insistito».
Joseph, all'anagrafe Giuseppe, vuole ripartire dalla sua terra, dov'è tornato a vivere durante la pandemia e dimenticare il brutto affaire dell'anno scorso. Bambino prodigio, poliziotto mancato, ha iniziato a mixare a 11 anni («a parco Crispino c'erano gli americani della Nato, a un party nel giorno dell'Indipendenza scoprii cosa era un dj e decisi quale sarebbe stato il mio futuro») col nome d'arte di Prince J. Cresciuto come un predestinato dalla scena house e techno newpolitana, Angels of Love e International Talent in primis, è decollato nel 2008, nel 2011 è diventato dj resident dell'Amnesia a Ibiza, conquistando poi club, festival e colleghi di tutto il mondo, da stakanovista della console: il suo record di durata è 25 ore e mezza.