«Adieu Sauvage» di Sergio Guataquira Sarmiento è risultata la miglior opera nella sezione lungometraggi della sedicesima edizione del Faito Doc Festival diretto da Turi Finocchiaro e Nathalie Rossetti. Il documentario del regista colombiano ha convinto all’unanimità la giuria internazionale dei «magnifici» composta da Firouzeh Khosrovani (Iran), regista e vincitrice della scorsa edizione con Radiograph of a Family; Daniele Alet (Francia), regista; Atilio Caballero (Cuba), autore e regista teatrale; Chiara Marotta (Italia), regista vincitrice del Torino Film Festival , Antonio Borrelli (Italia) regista e programmatore. Il documentario è stato premiato «per il punto di vista forte e impegnato del regista, al suo sguardo umano articolato e condiviso, per la sua distanza e l’autoironia, per il suo invito delicato alla riflessione. Cercando di comprendere le sue origini, ci rivela con forza dimostrativa come il mondo moderno ignora il mondo indigeno, che però esiste»
Il Premo Ottica Sacco al miglior sguardo è stato attribuito a «How to save a dead friend» di Marusya Syroechkovskaya «Per lo sguardo radicale e il coraggio di mettere in scena la propria relazione d’amore votata all’autodistruzione.
La Menzione Speciale della Giuria a «Frequences Julie» di Mia Ma «Per la relazione d’amicizia, sincera e profonda, che lega la regista alla protagonista nel racconto della complessità di un vissuto particolare. Con la giusta distanza e un delicato rispetto per un dolore lacerante, il film permette di scoprire, nelle mura domestiche, le origini del male di una persona sofferente, ma che mostra grande dignità e ironia nell’affrontare i suoi demoni».
La giuria dei magnifici ha assegnato all’unanimità il premio come miglior cortometraggio a al film messicano: «Desde que llegaste mi corazon dejo de pertenecerme» di Erin Semine Kökdil «Per aver raccontato, con uno sguardo rispettoso, delicato e senza retorica, la lotta implacabile di queste madri». Menzione Speciale della giuria è andata a «Caro Mostro» di Stefano Testa: «La giuria ha apprezzato il lavoro di costruzione e rielaborazione basato su archivi personali e intimi e il sentimento unico di un uomo sconosciuto di cui non si scoprirà mai il volto, ma la cui storia ricostruisce creativamente i valori degli anni Sessanta. Con pochissimo materiale audiovisivo, il regista riesce a immergerci nell’intimità delle corrispondenze con originalità ed emozione».
La Giuria Internazionale dei Giovani ha premiato come miglior lungometraggio «How to save a dead Friend» di Marusya Syroechkovskaya e nella sezione miglior doc corto «Das Retirée» della tedesca Julie Pfleiderer. Menzione speciale Ex-aequo per «Frequence Julie» della regista francese Mia Ma e «Adieu Sauvage» che si è aggiudicato anche il Premio del Pubblico nella categoria lunghi in ex aequo con “Austral” di Benjamin Colaux. Nella sezione dei cortometraggi deIle scuole di cinema, il pubblico ha scelto il film del Centro Sperimentale di Cinema “The way daddy rides” di Tiziano Locci.
La Giuria della CPS ha nominato nella competizione internazionale delle scuole di Cinema il miglior corto «Ours» della regista svizzera Morgane Frund. La Giuria del Faito Doc Camp aggiudica il premio a «On la nomme la brûlure» di Mary Jiménez e Bénédicte Liénard.