A Sala Ichòs Piccola Compagnia della Magnolia dal 1 al 3 dicembre

A Sala Ichòs Piccola Compagnia della Magnolia
A Sala Ichòs Piccola Compagnia della Magnolia
di Alessandra Farro
Venerdì 1 Dicembre 2023, 13:48 - Ultimo agg. 16:27
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Da venerdì 1 a domenica 3 dicembre a Sala Ichòs ritorna Piccola compagnia della Magnolia con due appuntamenti. Venerdì 1° dicembre, alle ore 20.30 ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, verrà proiettato “Registri del sonno”, un docufilm liberamente ispirato a “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini, prodotto con il sostegno di Tap/Torino Arti Performative, Fondazione CRT ed Eppela Crowdfunding.

Un’indagine a tappe tra Torino, Polistena, Brescia, La Spezia e Nuoro, condotta attraverso una serie di captazioni video e scaturita dal desiderio, che nasce dall’esigenza di testimoniare per immagini cinematografiche l’impulso alla ribellione quotidiana dei cittadini di oggi, sviscerando il tema dell’eresia contemporanea nel suo significato etimologico di scelta. Tutte le interviste si svolgono in una stanza, occupata da un vaso, in cui ogni testimone brucia un oggetto con un valore personale significativo, e da un letto, come simbolo di risveglio e di consapevolezza condivisa.

Il docufilm diventa così un catalogo di video-confessioni eretiche che hanno abbracciato cittadini di varia età e provenienza geografica. Una raccolta antropologica di addormentamenti e risvegli, di materiali umani, vivi e arsi, che mappa il pensiero di circa 70 italiani tra adolescenti, giovani, anziani, uomini e donne in età lavorativa, artisti e professionisti: una piccola ma significativa geografia degli atti eretici di un’Italia popolare e nascosta.

Il racconto di atti che non finiscono nei libri, di micro-storie che diventano così eredità corale.

 

Sabato 2, alle ore 21, e domenica 3, alle ore 19 (biglietto intero 10 euro, ridotto 5 euro under 25 anni, over 65 anni e disoccupati), andrà in scena “Hotel Borges”, scritto e diretto da Giorgia Cerruti con Davide Giglio. Un mirabile caleidoscopio teatrale di memorie e di voci, ispirato alle atmosfere di Borges, Fellini, Cocteau e altri visionari.

Video

«Dopo vent’anni di lontananza, nella primavera 2023 sono tornata a rileggere Borges, con il suo mondo ingordo capace di tenere uniti realtà̀ e artificio», spiega Cerruti. «Ho riletto i suoi racconti, in maniera intermittente e randomica, e ho avuto la sensazione di attraversare una storia dell’umanità. Ho così deciso di scrivere un testo che partisse da quell’universo ma operando delle variazioni, creando riscritture metamorfiche o scrivendo brani inediti suggestionati anche dalle atmosfere di altri amici visionari (Cocteau, Petrolini, Sgorbani, Fellini, Arrabal)».

Lo spettacolo, senza un finale, è un inno alla gioia impetuosa di vivere. Fortunello, governato dal sogno di diventare concierge in un grande albergo, è un giovane che trascorre il tempo in un’ipotetica cantina, immerso in un mondo parallelo (un luogo della mente, l’incanto dell’immaginazione). La sua fragilità e la sua solitudine si mostrano nel resoconto di come trascorrono le giornate. È un ragazzo speciale, un ipotetico Asterione: nella testa ha una pietra d’oro che contiene tutto il cosmo, ma nel giorno del suo diciottesimo compleanno, sulla soglia dell’età̀ adulta, vorrebbero portarlo fuori dalla cantina e togliergliela.

«Come misurarsi con gli altri? O ti uniformizzi o ti sopprimono? Che succede fuori?», continua la regista. «Forse nulla di così netto e torvo, nulla di terribile; noi siamo il nostro primo e ultimo luogo... un luogo senza sforzo, dove i vivi e i morti si confondono e solidarizzano, e così fanno anche gli animali e le persone, i personaggi mitologici e quelli storici, un luogo capace di tenere uniti realtà̀ e artificio, un luogo irriverente dove divertirsi alle volte a deformare e falsificare deliberatamente i ricordi secondo la fantasia. Dentro a “Hotel Borges” ci siamo noi, intenti a individuare quella cosa in cui brilliamo, quell’idea da perseguire e che meglio di ogni altra traduce chi siamo. Ci siamo noi, immersi nel nostro romanzo di formazione, alla ricerca del modo più autentico o idoneo di vivere. Proviamo a raccontare - attraverso il teatro - il tentativo di farsi spazio in un mondo che non è mai su misura, un abito da adattare incessantemente, in quel volo scomposto e incerto che è la vita. Rovistiamo ancora e nuovamente tra i temi a noi cari da vent'anni, impastando contaminazioni, utilizzando la scena come trampolino (o precipizio) per tornare là, al cuore intatto della misura umana delle cose».

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

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