L’importanza della Storia, della sua conoscenza e della sua corretta trasmissione. E’ questo il cuore di “Umanità Nova. Cronaca di una mancata rivoluzione” in scena al Nest il 4 e 5 novembre (rispettivamente ore 21 e ore 18). Lo spettacolo mette in scena la storia dei Moti di Reggio Calabria avvenuti nel 1970 e quella di cinque ragazzi, gli anarchici della Baracca: Gianni Aricò, Annalise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi lo Celso. Le loro storie personali si mescolano e si intrecciano con il contesto della più grande sommossa popolare nell’Italia del dopoguerra. La drammaturgia è di Fabio Pisano, la regia di Cristiana Minasi mentre sul palco c’è Giuseppe Carullo. La genesi di questa messa in scena è frutto di in una ricerca storiografica frutto di un lavoro di molti anni.
Come racconta la scheda dello spettacolo, si tratta di una vicenda che pur rappresentando la Storia con la s maiuscola, ha finito per diventare una storia con la s minuscola, una storia che si è cercato in tutti i modi di dimenticare ma soprattutto di far dimenticare.
Lo spettacolo, prodotto da Carullo-Minasi e Sciara Progetti Teatro in collaborazione con Fabio Cuzzola, Giovanna La Maestra, Massimo Ortalli, Roberto Zorn Bonaventura, è finalista Premio Dante Cappelletti 2023.