Il teatro esperenziale emoziona Capri con lo spettacolo «Il cibo degli Angeli»

Il teatro esperenziale emoziona Capri con lo spettacolo «Il cibo degli Angeli»
di Anna Maria Boniello
Lunedì 13 Gennaio 2020, 11:29
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Capri - Un fine settimana diverso per Capri, fatto di emozioni e dedicato al teatro esperienziale. E’ quello vissuto dagli spettatori che hanno partecipato a “Il Cibo degli Angeli”, lo spettacolo ideato e curato nella regia da Paola Carbone con il collettivo Azzurro Solfato.
 
 

Si tratta di una performance teatrale site-specific, della durata di circa 30 minuti, che rientra nel programma del CAPRI WAVE Winter Arts Festival promosso dalla Città di Capri e dal delegato al Turismo Ludovica Di Meglio e organizzato dall’Associazione Culturale Gulliver, con la direzione artistica di Sara Aprea e Umberto Natalizio. Il festival sta animando le giornate della terra di Tiberio nel periodo a cavallo fra la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo e vedrà la sua conclusione il 15 gennaio.

Numerose le prenotazioni per partecipare alle cinque rappresentazioni dello spettacolo che fra mattina e sera hanno accolto gli spettatori a gruppi di 15/20 persone per volta negli spazi di Zoom in via delle Botteghe 56.
“Il Cibo degli Angeli” è in realtà una piccola festa, volta a stimolare tutti i sensi, un’azione poetica di nutrimento per l’anima e per il corpo che attende i suoi ospiti. Lungo il percorso della messa in scena che si è sviluppato attraverso diverse stanze, gli spettatori sono stati accolti dagli abitanti di una casa e accompagnati delicatamente ad attraversare un luogo in cui affioravano dei ricordi. I fortunati spettatori hanno incontrato angeli bambini, angeli senza tempo che sono lì da sempre rappresentati da Melissa Micillo, Francesca Diletta Iavarone, Rossella De Rosa, Ilaria Cecere e Anna Savoia. Tecnico del suono e delle luci: Tommaso Vitiello. Registrazione e montaggio suoni e voci: Giacomo Vitiello. 

A spiegare il senso dello spettacolo è stata la regista Paola Carbone: “Cosa è nutrimento in questo secolo buio e opulento? Di cosa abbiamo bisogno per attraversare il nostro tempo? Di quale cibo? Di quale pane? Ecco allora che l’angelo arriva come metafora semplice e infantile, messaggero invisibile di pensieri luminosi che nutrono la mente, il cuore e la materia. Il nostro è un angelo umano, tanto umano, testardamente umano! Le nostre passioni sono cibo, i nostri desideri sono cibo, la debolezza, la fragilità, i sogni che nella notte ci abitano. Sono spesso il cibo del giorno a venire. Il cibo degli angeli è un’azione performativa per ricordarci che non si vive di solo pane ma di bellezza, arte, poesia, senso di appartenenza, identità. Tutto questo nella speranza di ripensare il modo e i luoghi nei quali viviamo, e di desiderare altri nutrimenti. Il cibo degli angeli è un augurio!”.
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