«Guernica Bombing», al teatro Tram il bombardamento di Guernica e la creazione di Picasso

Il testo si muoverà tra epoche diverse e tristi primati, dalle fake news alla resistenza dell’arte

Il quadro «Guernica» di Pablo Picasso
Il quadro «Guernica» di Pablo Picasso
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 12:00
4 Minuti di Lettura

Da venerdì 27 a domenica 29 ottobre secondo e ultimo weekend per assistere a «Guernica Bombing», lo spettacolo scritto e diretto da Mirko Di Martino che ha dato il via alla stagione 2023/2024 della sala di via Port'Alba. Una nuova produzione del Teatro dell’Osso che vede in scena Orazio Cerino con un monologo di teatro civile che oggi appare più attuale che mai. Due storie principali e parallele si dipaneranno sul palco: il bombardamento di Guernica e la creazione del capolavoro di Pablo Picasso, morto esattamente 50 anni fa. Ma non le uniche storie: il testo, infatti, si muove tra epoche diverse e tristi primati, dalle fake news alla resistenza dell’arte.

Il 26 aprile 1937, pochi anni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, gli aerei dell’aviazione tedesca e italiana bombardavano la cittadina di Guernica, nei Paesi Baschi, per cinque ore di fila, uccidendo migliaia di persone, bruciando e distruggendo gran parte delle abitazioni.

Fu un crimine orribile, mai visto prima in Europa per intensità e crudeltà. Fu, di fatto, un test: Guernica dimostrò che era possibile ottenere un effetto distruttivo su scala sempre maggiore: Coventry, Dresda, Berlino, Hiroshima, Nagasaki, Corea, Vietnam, Baghdad, Afghanistan. Oggi Guernica è un simbolo di pace grazie al dipinto di Picasso, una delle opere più famose al mondo, uno dei manifesti contro la guerra più acclamati e, purtroppo, più ignorati: le bombe continuano a cadere in Ucraina, nella striscia di Gaza, e in tante altre parti del mondo.

Il testo intreccia dunque più storie: dall’italiano che inventò i bombardamenti lanciando una bomba a mano da un aereo in Libia nel 1911; la triste storia di Dora Maar, la fotografa amante di Picasso, che documentò con le sue immagini la nascita di Guernica e ne fu schiacciata; i viaggi del dipinto in giro per il mondo mentre il mondo andava in fiamme sotto le bombe; la battaglia dei padiglioni nazisti e comunisti all'Esposizione universale di Parigi nel 1936; la prima «fake news» della storia nella Grecia del 479 a.c., ripetuta tante volte fino al discorso di Powell all'Onu nel 2003. Il racconto proietta il passato nel presente: la distruzione di Guernica fu soltanto il primo di tanti crimini commessi nel nome della guerra e, più spesso, nel nome della pace.

 

«Lo spettacolo è diventato attuale in una maniera che non ci aspettavamo – spiega l’autore e regista Mirko Di Martino -. Lo spunto per la scrittura mi è stato dato da un artista che dipingeva Guernica su un ponte crollato sotto le bombe in Ucraina. Poi la ricorrenza dei cinquant'anni dalla morte di Picasso ha creato le condizioni giuste per mettere in scena il testo. Ma i recenti avvenimenti nella striscia di Gaza hanno reso inquietante la sovrapposizione tra passato e presente. La gente crede che i bombardamenti siano rari, come crede che siano rare le guerre, ma con il nostro spettacolo raccontiamo una storia diversa: dal 1911, la data del primo bombardamento della storia, non c'è stato un solo anno in cui la vita di persone innocenti non sia stata distrutta dalle bombe. L'arte ha sempre raccontato questi crimini e continua a farlo, ma la voce degli artisti non ha il potere di fermare i bombardamenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA