Il Vesuvio è lo sfondo naturale di ogni napoletano. Immaginate di parlargli e che il vulcano, a sorpresa, vi risponda. È quello che ha fatto Ersilia Saffiotti nel suo libro “Dialoghi col vulcano. Storie di corsa e altri amori” (Colonnese editore) e ora dalle pagine si passa alla scena: dal 12 al 22 gennaio al Sancarluccio la raccolta di racconti diventa uno spettacolo interpretato da Gigliola De Feo, con Francesco Paolantoni che dà la voce al Vesuvio, la partecipazione delle Ebbanesis che ricamano un omaggio musicale, di Maria Teresa Iannone e Riccardo Citro che firma anche la regia.
Prodotto dall’autrice con La Falegnameria dell’attore, Inscena srl, “Dialoghi col vulcano” racconta il rapporto surreale eppure realissimo tra la protagonista Nennella e il Vesuvio, mentre attorno sfilano Napoli e i suoi personaggi in cerca d’amore: Mariam, “riconosciuta” in un continente lontano, Enza, ultima tra gli ultimi, lo sconosciuto incrociato in un bar dopo una corsa e altri, mentre Sasà, un angelo-scugnizzo, nei panni del quale si cala proprio Citro, puntella di ironia il viaggio di Nennella attorno la città e i suoi elementi.
Un dialogo che si rivela flusso di coscienza universale, diario intimo e mosaico di storie di vita quotidiana che portano sul palco quella Napoli sentita prima che osservata, vissuta con sentimento e autenticità e a cui l’autrice, spiega, è da sempre legata.
Per la De Feo l’immedesimaizone con la protagonista è stata totale: «Fin dalla prima lettura ho “sentito” che le parole di Ersilia “chiedevano” di essere recitate. Amo molto Nennella, il mio personaggio. Nell’arco dello spettacolo, lei compie un percorso di consapevolezza e di evoluzione necessarie, dire quasi urgenti».