Coronavirus in Campania, la natura ritrovata: tornano corvi, merli e cormorani

Coronavirus in Campania, la natura ritrovata: tornano corvi, merli e cormorani
di Ilenia De Rosa
Sabato 11 Aprile 2020, 00:00 - Ultimo agg. 10:01
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Sono molto diffuse nella zona dal Paraguay fino alle Guiane mentre in Europa non è sempre facile incontrarle. In questi giorni, però, si son fatte trovare in penisola sorrentina, in riva al mare. Ai tempi del Coronavirus accade anche questo: anatre mute che si muovono indisturbate sulla spiaggia di Marina della Lobra, a Massa Lubrense. È non è l’unica specie avvistata. Con lo stop alle attività produttive e agli spostamenti imposto dalle direttive nazionali per combattere l’emergenza sanitaria, la fauna e la flora si stanno nuovamente riappropriando dei loro spazi. 

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Con i cittadini costretti a restare a casa, gli animali si sentono meno in pericolo. A Piano di Sorrento sono stati notati grossi corvi imperiali tra via Bagnulo e Madonna di Roselle e merli a passeggio sui marciapiedi, in pieno centro. Le garzette hanno, invece, preferito il mare, recandosi a Marina di Cassano. A Sant’Agnello le gazze ladre hanno mostrato le loro stupende ali nere e bianche mentre a Meta i cormorani hanno affollato gli arenili. Addirittura le volpi stanno uscendo dai boschi per avvicinarsi alle abitazioni. A Vico Equense, nella frazione collinare di Ticciano, una volpe tutte le sere si intrufola nel giardino di un’abitazione privata. Risale a due giorni fa l’avvistamento, nella zona di Meta, di uno stormo di cicogne bianche in migrazione. E non è tutto. Anche gli abitanti del mare si stanno riappropriando del loro habitat. La scorsa settimana alcuni delfini sono entrati nella baia della Marina Grande, a Sorrento; due giorni fa hanno deciso di farsi un giro nello specchio d’acqua antistante Coroglio e Posillipo. Uno spettacolo raro, reso ancora più suggestivo dalla particolare limpidezza del mare in un periodo in cui molte imbarcazioni, navi e traghetti sono fermi a causa dei limiti agli spostamenti per il Covid-19. 
 


«È un segnale bellissimo - spiega Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno - è un mega esperimento non voluto, nel quale osserviamo che gli animali sono pronti a riprendersi il territorio che gli abbiamo tolto. Senza l’uomo ma soprattutto senza le sue attività moleste (rumori, traffico, inquinamento, caccia) la natura si sta rigenerando ovunque». Cigni nei canali, volpi e lepri nei giardini pubblici di Milano, mamma papera con i suoi paperini in un centro commerciale di Firenze, uccelli rapaci come il falco di palude o lo sparviere in provincia di Pescara, la bellissima aquila minore a caccia di un passero sono scene fotografate negli ultimi giorni da ambientalisti e cittadini attenti in tutta Italia. 

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Anche i suoni sono molto più riconoscibili: nel silenzio delle città si odono solo i canti degli uccelli o l’abbaiare dei cani. «Se smettessimo razionalmente di essere così invasivi e distruttivi, avremmo il ritorno vicino a noi di molte specie – sottolinea d’Esposito -. Forse è questa una delle lezioni che possiamo imparare dalla pandemia?». Gli animali, in realtà c’erano già prima, ma adesso sono diventati meno timorosi e si avventurano in nuovi spazi, incoraggiati dal silenzio surreale. «Se dovesse capitare – conclude d’Esposito - di avvistare animali in città è raccomandabile non cercare di disturbarli tentando di inseguirli, avvicinarli o nutrirli, ma limitarsi ad osservarli mantenendo una distanza che non arrechi disturbo e, solo in caso di necessità e di animali in evidente difficoltà, segnalare la presenza al Wwf e alle autorità competenti».
 

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