Covid a Napoli, variante inglese nel 50% dei casi: ​isolato anche il ceppo californiano

Covid a Napoli, variante inglese nel 50% dei casi: isolato anche il ceppo californiano
di Ettore Mautone
Domenica 28 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 14:15
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Covid-19, boom di varianti all’esame dei tamponi e al successivo sequenziamento del genoma virale: i dati dicono che la variante inglese prevale sempre di più a Napoli e nelle province ed è passata, in due settimane, dal 35 per cento dei casi campionati a oltre il 50 per cento e sta progressivamente affermandosi sugli altri ceppi virali. Un lavoro, quello del sequenziamento, che procede per tappe: si parte dai tamponi che poi vengono ripresi a campione e rianalizzati con particolari metodiche in grado di verificare in prima battuta, se ci troviamo di fronte a una variante. 

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Un “presequenziamento” capace di individuare subito la proteina Spike mutata del Coronavirus. Ebbene circa il 70 per cento dei tamponi rianalizzati a Napoli sono riferibili a una variante. Nella successiva lettura dell’intero genoma virale, effettuata presso i laboratori specializzati del Tigem ma anche al Cotugno e all’Istituto Zooprofilattico, di questa prima scrematura l’80 per cento si conferma variante inglese. A conti fatti più del 50 per cento del campione dunque è rappresentato dalla variante britannica di Sars-Cov-2. Ha iniziato a circolare in maniera sempre più massiccia, sia a Napoli, sia nel resto della regione, a partire da Natale e grazie alla maggiore contagiosità (la proteina Spike di questa specie funziona come una calamita più potente per i recettori delle cellule umane) sta soppiantando gli altri ceppi. La variante inglese dilaga soprattutto in alcuni focolai e cluster epidemici della provincia a sud di Napoli che si sta cercando di isolare e circoscrivere. A Ischia 6 persone, di uno stesso nucleo familiare, sono nei giorni scorsi risultate contagiate dalla variante britannica di Sars-Cov-2: solo una di esse è ricoverata all’ospedale Rizzoli dell’Isola e versa in buone condizioni, mentre le altre cinque sono in isolamento.

Non risulterebbero altri positivi. Sull’isola si conta solo l’1 per mille di contagi totali (70) su circa 70mila residenti. Intanto sono stati individuati ieri al Cotugno, per la prima volta in Campania, due casi di variante brasiliana del Coronavirus. Si tratta di due uomini, entrambi napoletani e sintomatici: uno ancora ricoverato al Cotugno insieme alla moglie (sospetta per la stessa variante) in condizioni stabili mentre un altro è in via di guarigione dopo le dimissioni. 

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Il programma di individuazione e sequenziamento delle varianti è promosso dalla Regione Campania nel piano di monitoraggio condotto dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno con l’Azienda dei Colli e il Tigem ma da diversi giorni è esteso anche ad altri laboratori. Proprio al Tigem spunta infine, per la prima volta in Italia, tra le circa 40 varianti individuate su oltre 2.500 finora sequenziate, quella californiana mai trovata finora in Italia. Il tampone, processato nel corso di questa settimana, era relativo a un test eseguito un mese fa. La variante californiana, come le altre tre sotto osservazione (inglese, sud africana e brasiliana) risulta più trasmissibile rispetto al virus normale oltre a essere più resistente agli attuali vaccini. In particolare, sarebbe più contagiosa del 40 per cento ma si attendono pubblicazioni scientifiche di studi più approfonditi. Per ora si è registrata in 13 Nazioni oltre la California (tra cui Australia, Danimarca, Israele, Nuova Zelanda, Singapore e Regno Unito) e, finora, mai in Italia. Un panorama tutt’altro che rassicurante che ieri ha spinto l’unità di crisi a chiedere l’allerta massimo a tutte le Asl e ospedali per attivare tutti i posti letto Covid disponibili senza, per ora, alcuna chiusura delle attività ordinarie. E’ entrato in funzione, infine, a pieno regime, il monitoraggio quotidiano dei posti letto Covid disponibili in città condotto dal Cardarelli con la centrale operativa del 118. 

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Obiettivo decongestionare i reparti e il pronto soccorso in overbooking. Monitoraggio che deriva dall’intesa stretta nei giorni corsi dal manager Giuseppe Longo con il direttore della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. Ieri mattina risultavano liberi a Napoli e provincia 18 posti letto di Terapia intensiva, 1 di sub intensiva, 79 unità di degenza ordinaria oltre a 23 letti di Ostetricia e Ginecologia, 6 posti nido e altrettanti di Pediatria (questi ultimi concentrati soprattutto al Policlinico Federico II e al Santobono). Ogni richiesta viene vagliata singolarmente in base al tipo di patologia da affrontare. Trasferiti dal Cardarelli una decina di pazienti.
 

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