Cultura, fondi bloccati in Campania; la “crociata” di De Luca: «A rischio molti eventi»

Il caso della mancata erogazione dei fondi Fsc: 5,6 milioni solo per la Campania

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Martedì 30 Gennaio 2024, 23:30 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 07:23
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È una chiamata alle armi per una manifestazione a metà febbraio. Una sorta di assemblea pubblica con i vertici regionali e gli imprenditori culturali campani che lanceranno un allarme: «Senza i fondi Fsc non si può garantire, da ora, la stagione estiva. Che è a rischio». Allarme di ieri pomeriggio del governatore De Luca davanti una ristretta platea di operatori durante un incontro a palazzo Santa Lucia.

Vicenda già rilanciata, sempre da De Luca, che ieri però coinvolge direttamente gli imprenditori del settore cultura-spettacolo. Da qui la riunione operativa, a cui ne seguirà un’altra la prossima settimana, per individuare un luogo, un teatro del centro cittadino, e una data che sarà il secondo o terzo sabato di febbraio. E sarà la prima delle 4 manifestazioni annunciate dal governatore la settimana scorsa contro l’esecutivo e che si articola su due binari. Il primo: la mancata erogazione dei fondi Fsc, 5,6 milioni solo per la Campania, con cui è il guerra con il ministro Fitto da mesi. Il secondo: la battaglia contro l’Autonomia differenziata. E ieri viene data anche la contezza di questo taglio che toccherebbe al mondo della cultura campana: circa 350 milioni dei 5,6 miliardi. In attesa che la vicenda si sblocchi anche se i tempi sarebbero già stretti. Ad oggi, infatti, senza la certezza di questi fondi c’è il rischio concreto di non poter programmare il cartellone estivo. Spettacoli e manifestazioni varie che sarebbero già da oggi a rischio visto che occorre programmare almeno con un semestre di anticipo.

A finire sotto la scure sarebbero decine di iniziative culturali, oltre che compagnie e teatri stabili, secondo un elenco fornito da palazzo Santa Lucia. A cominciare dal San Carlo che beneficia di un contributo regionale (regolarmente appostato nell’ultima Finanziaria) di 5 milioni di euro quest’anno. Ma la metà di questa somma non potrebbe essere garantita proprio perché arriverebbe dai fondi bloccati da Fitto, è l’accusa di De Luca. Discorso che vale anche per il Mercadante, festival di Ravello, i comuni capoluogo, fiera del Libro e fondazione Film Commission, solo per citarne alcuni.

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Una vicenda sollevata per primo da Claudio Gubitosi, patron del Giffoni film Festival, appena qualche giorno fa: «Giffoni e altre realtà della Campania rischiano di scomparire: tutto il sistema culturale regionale è a rischio. I fondi di Coesione, come già detto, sono gestiti dal ministero per gli Affari Europei, le politiche di Coesione e Pnrr. Questi fondi vengono assegnati dal dicastero alle Regioni per le varie linee di finanziamento e rappresentano l’unico strumento finanziario che la Campania possiede per sostenere anche la cultura». E se il festival internazionale del cinema per ragazzi è a rischio, lo sono decine e decine di altre kermesse.

«Abbiamo avuto una riunione con il presidente De Luca che ci ha illustrato i fortissimi danni che verranno per l’arte e lo spettacolo in Campania dal mancato versamento dei fondi Fsc alla Regione», spiega Luigi Grispello, presidente dell’Agis in Campania, dopo la riunione a palazzo Santa Lucia a cui hanno partecipato anche rappresentanti di grandi eventi a rischio come il Festival di Giffoni, Estate da Re a Caserta, i teatri come il San Carlo e il Mercadante.

«Abbiamo preso atto che questo ritardo che ci annuncia la Regione porta un forte blocco delle organizzazioni di grandi eventi. Non entro nel merito politico della vicenda, ma sottolineo come la situazione ci riguarda in modo evidente, con festival e spettacoli che ora si ritrovano senza risorse importanti. Siamo - ragiona il rappresentante dell’Agis - in una situazione che danneggia lavoratori, artisti e anche il pubblico che si aspetta ormai come ogni anno grandi appuntamenti. Siamo preoccupati».

Mancata erogazione su cui non c’è soilo un braccio di ferro politico ma anche una battaglia giudiziaria: De Luca infatti ha denunciato il ministro Fitto per la mancata erogazione di questi fondi e la prima udienza al Tar della Campania è stata fissata per il 17 aprile. Sarebbe troppo tardi, comunque, anche se è difficile che i giudici possano decidere su una vicenda del genere. E c’è sempre il secondo grado a cui il soccombente può appellarsi.

«Siamo in una fase di attesa penso alla fondazione Campania dei Festival che rischia di non riuscire ad organizzare la rassegna annuale, perché non ha le risorse in tempo. Tutto questo si riverbera anche sulla vita stessa degli artisti. Domani (oggi, ndr) è anche l’ultimo giorno utile per le compagnie di spettacolo, le fondazioni liriche e altri istituti del settore per presentare al Ministero per i Beni e le Attività Culturali il loro programma del 2024. Molti avevano nel loro calendario spettacoli che rischiano di non fare perché le attività dipendono anche dai contributi economici dal ministero, quindi si profila un doppio danno».