Autonomia differenziata, De Luca promette battaglia: «Il governo tradisce il Sud»

La conferenza si terrà domani, 25 gennaio. Come annunciato, De Luca presenterà opposizione contro Autonomia Differenziata. Non mancano le critiche di Edmondo Cirelli

Il governatore De Luca
Il governatore De Luca
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 15:20 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 07:01
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Domani, giovedì 25 gennaio, alle ore 11, nella Sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia si terrà una conferenza stampa nella quale sarà lanciata una campagna di mobilitazione contro il progetto governativo di «Autonomia differenziata».

«Siamo di fronte a un vero e proprio “Controrisorgimento”, che nega l’unità d’Italia e tradisce il Sud. I primi atti di questo tradimento sono già presenti: il Fondo di perequazione per il Sud è stato prosciugato; i Fondi Sviluppo e Coesione sono operativi solo al Nord;  la vergognosa campagna di mistificazione sulle risorse reali trasferite al Sud e sull’efficienza amministrativa del Mezzogiorno, continua in maniera vergognosa per nascondere dietro dati falsi la secessione di fatto». Queste le parole del presidente Vincenzo De Luca

«Chi parla di Nazione sta tradendo l’Italia e calpestando il Sud.

Nella conferenza stampa di domani sarà lanciata una campagna di mobilitazione a difesa del Sud e dell’unità nazionale». 

De Luca conclude, poi, affermando: «Rilanceremo l’operazione-verità sui rapporti Nord-Sud e lanceremo la sfida sui temi dell’efficienza amministrativa. Proporremo, in questo clima di totale confusione le 5 questioni per le quali l’Autonomia differenziata spacca l’Italia, e configura una vera e propria truffa politica. Riproporremo la nostra alternativa all’autonomia: burocrazia zero e Italia unità. Non mancheranno iniziative sul piano legislativo e costituzionale per bloccare il disegno secessionista».

La replica di Edmondo Cirielli, vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, alla dichiarazione di De Luca, arriva prontamente: «Il Governatore della Campania ancora una volta si mostra un vero e proprio gigolò della propaganda. La ridicola trovata della querela al Ministro della Coesione, Raffaele Fitto, è becera  propaganda finalizzata a nascondere un fallimento, ormai conclamato, nella gestione dei fondi Europei in Campania».

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E continua: «La Regione Campania che, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027, aveva ottenuto un'anticipazione di 582 milioni di euro in conto anticipazione sulla Delibera Cipess 25/2023, ad oggi, secondo il sistema di monitoraggio nazionale della Ragioneria Generale dello Stato, registra solo un misero avanzamento pari al 14,5% degli impegni e al 10% dei pagamenti. Non si capisce come la Regione Campania potrebbe in soli 11 mesi rispettare la scadenza del 31 dicembre 2024, prevista dalla Legge di Bilancio 2021, per impegnare l'intera quota assegnata a titolo di anticipazione. E basterebbe questo dato per indurre De Luca a un religioso silenzio e a una doverosa meditazione»

Cirelli incalza e conclude: «E serve tanto coraggio per rivendicare ingenti somme per la nuova programmazione considerato che negli tre ultimi cicli di programmazione, 2000/2006, 2007/2013, 2014/2020, facendo riferimento ai dati aggiornati al mese corrente, la quota di pagamento caricata sui sistemi del MEF mostra una percentuale di avanzamento pari al 52%, dato molto preoccupante se si fa riferimento alla quota di FSC assegnata nel 2016, dunque otto anni fa, per il periodo di programmazione 2014-2020, di complessivi 2,79 miliardi di euro. E lo Sceriffo fa finta, come lo smemorato di Collegno, di non ricordare. Ma la verità è lampante: lo scolaretto De Luca è incapace di coordinare gli uffici della Regione, fatti di validi professionisti, per un'efficiente gestione dei fondi Europei. E come tutti gli studenti ultimi della classe prova a ribaltare le responsabilità sul professore trovando però, diversamente che in passato, un Governo attento che prova a mettere ordine dopo il caos generato in anni  di malgoverno del suo Partito Democratico che, in ogni caso, sembra lo abbia scaricato per manifesta incapacità»

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