De Luca denuncia Fitto: «E ora confrontiamoci in pubblico»

Manfredi fa da paciere: «Mi auguro si trovi rapidamente una sintesi»

Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Martedì 23 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 07:27
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Come annunciato, e minacciato, puntualmente l'ha fatto: il governatore Vincenzo De Luca ieri mattina ha formalizzato una denuncia contro il ministro Raffaele Fitto per la vicenda dei fondi Fsc mai arrivati. «Alla Corte dei conti, alla magistratura penale e al Tar Campania per la decorrenza dei 30 giorni che avevamo fissato per completare l'iter per il riparto dei Fondi sviluppo e coesione», puntualizza lui.

È il culmine, almeno per ora, dello scontro durissimo tra il ministro per gli Affari europei e le politiche di coesione e l'ex sindaco di Salerno che va avanti da mesi. Con toni sempre più duri da parte di quest'ultimo a cui però l'esponente del governo ha deciso di non rispondere. Così come ha fatto ieri. «Non dargli corda», è l'ordine di scuderia dell'esecutivo. E, infatti, dal centrodestra, né nazionale e né locale, arrivano repliche di sorta al governatore della Campania.

«Ci sono trenta giorni di tempo per la diffida alla istituzione inadempiente, per poter poi procedere davanti ai tribunali amministrativi.

La nostra diffida è partita il 20 dicembre, il 20 gennaio è sabato quindi il 22 depositiamo la denuncia al Tar, poi alla Corte dei Conti per le centinaia di milioni che fanno perdere con questa dilazione e infine alla magistratura penale per individuare eventuali reati», annunciava De Luca, siamo al 13 gennaio scorso, in una conferenza stampa convocata ad hoc a Santa Lucia. «Abbiamo rinunciato ad una parte di fondi Fesr e sviluppo e coesione per avere un capitolo finanziario che desse una mano ai Comuni per le opere infrastrutturali da chiudere entro dicembre 2023. Questi comuni, in Campania sono 300, rischiano - spiegava sempre durante quella conferenza stampa - di andare in dissesto perché non possiamo dare loro l'aiuto finanziario necessario. Sono bloccati tutti gli interventi che riguardano la cultura, il teatro, la musica, i santuari, i conservatori. Cose inimmaginabili e intollerabili».

E ieri, alla scadenza dell'ultimatum, ecco la formalizzazione della denuncia. Una ventina di pagine, spiegavano ieri a palazzo Santa Lucia. D'altronde la vicenda è più che nota.

Parliamo dei fondi di sviluppo e coesione bloccati da oltre un anno e mezzo: dagli ultimi mesi del governo Draghi anche se è con questo esecutivo che lo scontro si acuisce. In totale circa 23 miliardi per tutto il Sud, di cui 5,6 solo per questa regione. Una battaglia che, da mesi, porta avanti in tutti i modi e in tutte le occasioni possibili De Luca. Con una raffica di attacchi contro il politico pugliese definito «nemico del Sud», «ministro incompetente» e chiedendone più volte le dimissioni. «La denuncia è un modo per dire a Fitto che la regione Campania non si fa ricattare da nessuno. Se loro sono abituati ad alzare la mano, noi siamo abituati a combattere», aveva rincarato De Luca, appena sabato a Bari, facendo asse con il collega dem della Puglia, Michele Emiliano.

Poche parole invece ieri a margine di un appuntamento alla Mostra d'oltremare. «Vedo che continuare a proporre dati falsi, come quello sulla spesa dei fondi europei del Sud. Ormai sono ridotti alla falsificazione. Sfido Fitto a un dibattito pubblico sui fondi di coesione, lui o - insiste De Luca spostando il bersaglio sul ministro Sangiuliano per la polemica sulla capacità di spesa dei fondi Ue dei giorni scorsi - altri ministri che continuano a raccontare stupidaggini». Ma lo scontro, almeno ieri, sembra solitario. Perché se nessuno replica dal governo, nemmeno ci sono assist dal centrosinistra. Ne arriva solo uno verso il governatore da Claudio Gubitosi, patron del Giffoni film festival: «Questa criticità che si è determinata in termini di programmazione, e che è legata all'incertezza sull'effettiva disponibilità delle risorse, in particolare al Sud, mette a serio rischio l'intero sistema culturale italiano. Ecco perché dico che la posizione assunta in queste ore dal presidente De Luca, sulla necessità di sbloccare le risorse del Fondo di Coesione e Sviluppo, merita di essere sostenuta, in particolare dagli operatori culturali».

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«Mi auguro che dopo questa fase di tensione si ristabilisca un dialogo tra la Regione Campania e il governo nazionale e si trovi rapidamente una sintesi per consentire agli enti locali e ai comuni che sono i principali beneficiari di questi fondi di poter agire e poter operare per fare in modo che le risorse siano spese bene e nei tempi giusti», ragiona invece il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che tenta di buttare acqua sul fuoco sullo scontro ma, al contempo, conferma di avere con Fitto, lui sì, «un dialogo aperto sulla bonifica di Bagnoli. E aggiunge: «Sbloccare queste risorse è fondamentale perché sono indispensabili per gli investimenti che abbiamo in campo». Infine si schiera con il ministro Fitto il deputato di Noi Moderati, il salernitano Pino Bicchielli: «Apprendiamo della denuncia e della richiesta di confronto di De Luca. Ci chiediamo se sia una cosa seria o piuttosto una gag, e se la denuncia l'abbia presentata Vincenzo De Luca o, più verosimilmente, De Luca-Crozza». 

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