Ma il chiarimento
non sia di facciata

di Francesco De Luca
Domenica 5 Marzo 2017, 23:35
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Si sono guardati negli occhi e hanno parlato, diciassette giorni dopo il botta e risposta a Madrid, quando parlarono ma in due differenti angoli dello stadio Bernabeu. Contrapposti, davanti alle telecamere. De Laurentiis ha cercato il chiarimento con Sarri appena è rientrato dagli Stati Uniti.


De Laurentiis e Sarri hanno analizzato il momento del Napoli. Il presidente è tornato sul discorso fatto dopo la sconfitta contro il Real, ovvero sulla rotazione dei giocatori della rosa. Entrambi hanno ammirato la prestazione di Rog, uno dei pupilli del patron, sul campo della Roma. È il chiarimento definitivo tra i due personaggi che guidano il Napoli, entrambi dotati di forte personalità, già altre volte in questa stagione protagonisti di scontri verbali? Lo dirà il tempo, lo verificheremo alla fine del campionato, quando Sarri - ancora sotto contratto - si confronterà con De Laurentiis per ascoltare non soltanto i piani di mercato, ma anche la reale volontà del proprietario di proseguire in questo rapporto. Che non può procedere tra alti e bassi così marcati, perché squadra e ambiente rischiano di risentirne. Il messaggio dei giocatori dopo la vittoria a Verona - quella foto della squadra felice nello spogliatoio, diffusa da Reina - è stato forte, perché arrivava quattro giorni dopo le dure dichiarazioni di De Laurentiis. Significato chiarissimo: siamo con Sarri.


E di questo un navigato imprenditore, da tempo ormai nel calcio, deve prenderne atto. Ci sono differenti punti di vista sui tempi di inserimento dei giovani e sugli adattamenti tattici. Il confronto è legittimo, lo scontro no, perché il Napoli sta vivendo uno tra i momenti più belli della sua storia, e anche tra i più delicati. È in corsa su tre fronti, potrebbe ritrovarsi a fine stagione con tutto o niente, perché serviranno eccellenti prestazioni, grande concentrazione e tanto coraggio per ribaltare le sconfitte (doppio 1-3) subite in casa del Real Madrid e della Juve e per sorpassare la Roma, che avendo vinto con un gol in più al San Paolo ha un teorico vantaggio sugli azzurri di 3, non di 2, punti. Le risorse tecniche - e la partita all’Olimpico lo ha confermato - non mancano a Sarri. Quando gli azzurri stanno bene fisicamente (è migliorata anche la condizione di Reina: più asciutto), possono mettere in pratica quel delizioso ed efficace calcio che ha conquistato l’Europa.


Ma serve anche tranquillità e questa deve diffonderla la società, cioè l’uomo che la governa, a volte con la rigorosa freddezza del manager e altre con la tumultuosa passione del tifoso.
Non è stata casuale la scelta di De Laurentiis, che non ha incontrato platealmente Sarri all’Olimpico o negli uffici di Castel Volturno. Ma adesso deve essere reale l’effetto di questo vertice e assolutamente visibile - ai giocatori come ai tifosi - la buona relazione tra il presidente e l’allenatore, se il confronto è effettivamente servito per ripartire e se non è stato un colloquio di facciata. Non conviene a nessuno tirare la corda, esasperare il dibattito su una sconfitta. Utile, invece, spazzare via le nubi nell’interesse supremo del Napoli che si accinge a giocare contro il club campione d’Europa e del mondo. Gli azzurri hanno bisogno di provare soltanto questo esaltante tipo di tensioni.
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