Quella pesca in tv che ha acceso i social

di Bruno Vespa
Sabato 30 Settembre 2023, 00:00
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Confesso di essere molto in arretrato sui tempi. Non avrei immaginato una polemica (e di quali dimensioni!) dopo la trasmissione dello spot Esselunga. Emma, una bambina figlia di genitori separati, con una piccola bugia offre una pesca al padre dicendogli che la manda la mamma.

“La chiamerò”, dice il padre. Non si conoscono ovviamente gli esiti, ma la bambina ha provato a riconnettere il rapporto. Sotto il profilo tecnico, lo spot è molto bello e molto innovativo. La durata di due minuti è quadrupla degli annunci ordinari e quindi a potenziale, altissimo rischio.

Le immagini sono di grande qualità. Le espressioni della bambina sono magistrali (è stata scelta tra 170 concorrenti). Lo spot è in assoluta controtendenza. Gli annunci sono per loro natura positivi. Le automobili hanno le migliori prestazioni, i cibi sono più gustosi, i detersivi lavano meglio. Questo è il primo messaggio pubblicitario velato di tristezza. Quando guarda la pesca passare sul carrello, lo sguardo di Emma è triste, perché sono tristi – almeno nei primi tempi – tutti i figli di genitori separati, a meno che la separazione non sia stata determinata da episodi traumatici (forti maltrattamenti a madre e figli, per esempio).

E veniamo alla polemica. Ho detto all’inizio di essere in arretrato sui tempi perché pensavo che fosse ormai messa in discussione – perché assai meno diffusa di un tempo – la famiglia del Mulino Bianco dove tutti sorridono (madri, padri, figli, nonni). Scopro, invece, che il “politicamente corretto” (scorrettissimo, a mio avviso) mette in discussione lo stesso concetto di famiglia eterosessuale. Due uomini possono baciarsi in pieno festival di Sanremo, lo spettacolo più nazionalpopolare e protetto dell’intera tv italiana. Sono sempre meno infrequenti le fiction con storie omosessuali, guai a dire che una coppia gay non dovrebbe sposarsi e adottare un figlio o farlo nascere nel ventre di una signora estranea. Questa dovrebbe essere la nuova normalità. Ma appena la vecchia si fa viva non col Mulino Bianco, ma con il malessere di una bambina che ha i genitori separati, i social s’infiammano. Bene, questa è una battaglia che vale la pena di combattere per evitare l’isolamento nelle catacombe di noi poveri eterosessuali.
 

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