Incidente a Napoli, un altro centauro morto: «È record di vittime»

Scontro con un’auto a Ponticelli: morto 41enne, aveva moglie e figli

Un incidente a Napoli
Un incidente a Napoli
di Melina Chiapparino
Giovedì 26 Ottobre 2023, 23:30 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 08:56
3 Minuti di Lettura

Record drammatico per Napoli che nel 2023 ha raggiunto il picco di incidenti mortali mai registrato negli ultimi 11 anni. Dal 2013, infatti, non si era ancora verificato che, nell’arco di un anno, la città partenopea superasse la soglia dei 31 sinistri con esito fatale e c’è da dire che mancano più di due mesi alla conclusione dei 365 giorni presi in esame dalla statistica. Nei dati, raccolti ed elaborati dalla sezione Infortunistica stradale della Polizia municipale di Napoli, rientrano anche gli investimenti pedonali e una sezione a parte documenta il numero di vittime che in alcuni casi, come accaduto nel 2021, supera la quota di incidenti mortali perché in un singolo episodio si è registrato più di un decesso. L’ultima vita spezzata, che ha fatto salire a 32 la quota già allarmante di incidenti mortali durante l’anno in corso, è stata quella di Pietro Mellucci. Il 41enne si è scontrato con un’auto mentre era a bordo del proprio scooter, lunedì mattina.

Lo scontro tra il centauro e un’auto Renault Scenic guidata da un 68enne napoletano è avvenuto su via Vicinale Ravioncello, una traversa a doppio senso di via Provinciale Botteghelle di Portici nel quartiere Ponticelli. Erano circa le 8 del mattino quando Pietro Mellucci, che risiedeva a Pomigliano d’Arco e si stava recando al lavoro, è stato colpito dalla vettura che procedeva nello stesso senso di marcia dello scooter, entrambi diretti verso Poggioreale. Dopo lo scontro laterale tra i due mezzi, il motociclo ha impattato con il marciapiede e il muro che costeggia la carreggiata. Il 41enne, sposato e padre di due figli, è stato trasportato all’Ospedale del Mare ma dopo alcune ore è morto a causa dei forti traumi riportati, nonostante indossasse il casco di protezione. Le indagini coordinate da Antonio Muriano, comandante della sezione Infortunistica Stradale, hanno accertato che l’impatto è stato causato da una manovra di sorpasso eseguita dall’auto mentre, a sua volta, anche lo scooter stava effettuando una manovra di sorpasso. Entrambi i veicoli sono stati sequestrati, l’automobilista è stato sottoposto agli esami tossicologici. 

Video

La casistica elaborata da Muriano ed il suo staff di agenti municipali parla chiaro sul drammatico aumento degli incidenti mortali, accertando come il 2023, non ancora concluso, abbia la maglia nera in termini di quantità di sinistri. Su un totale di 32 episodi, appunto, si contano 33 decessi tra cui 11 pedoni investiti, 15 motociclisti tra cui 2 passeggeri e 6 autoveicoli. A corredo di questi dati, vanno aggiunti 1497 incidenti con feriti, anche gravi ma non mortali e 1532 episodi che riguardano solo il danneggiamenti di cose, compreso l’arredo urbano. Negli ultimi 11 anni, un quadro critico quasi quanto quello attuale si è verificato nel 2021 con 31 incidenti mortali e 35 vittime mentre nel 2020, all’inizio della pandemia, il numero di sinistri mortali si è fermato a 26 come le vittime per scendere, forse per puro caso, a 25 incidenti e altrettante vittime nel 2022 (quando si verificò anche la tragica morte di Elvira Zibra, travolta e uccisa da un centauro sul lungomare).

Lo scorporamento dei dati, tra numero di vittime e incidenti, è stato accompagnato anche dall’analisi delle aree urbane per intervenire sulla sicurezza stradale. «In tutti i quartieri sono stati realizzati o sono in corso progetti di attraversamenti pedonali rialzati che sono i più funzionali in termini di sicurezza e molte installazioni sono state previste nelle strade più a rischio» spiega Muriano che sottolinea come la causa dei sinistri mortali sia spesso la disattenzione. «Condotta di guida poco attenta e alta velocità sono i motivi principali dei sinistri stradali, oltre al fatto di non adottare i presidi di sicurezza come le cinture che raccomando anche in città perché salvano la vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA