Napoli a Pasqua, invasione di turisti ma trasporti flop: mancano i dipendenti

Aumentano del 30% i passeggeri per Anm, ma calano i dipendenti

Napoli a Pasqua, invasione di turisti ma trasporti flop
Napoli a Pasqua, invasione di turisti ma trasporti flop
di Gennaro Di Biase
Martedì 2 Aprile 2024, 22:57 - Ultimo agg. 4 Aprile, 07:16
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Aumentano del 30% i passeggeri per Anm, ma calano i dipendenti, «1000 in meno rispetto al pre-Covid». Se si guarda al futuro imminente di Napoli, la partita dei trasporti è tra le più importanti. E dunque è tra le più delicate. L’apertura della linea 6 prevista per luglio. L’inaugurazione delle stazioni della linea 1 Centro Direzionale e Tribunale. Il nodo dei prolungamenti notturni, che hanno costi significativi. L’ascensore di Monte Echia, che sarà attivo la settimana prossima. La caduta dell’ultimo diaframma per la metro tra Piscinola e Capodichino, avvenuta la settimana scorsa, nell’ottica della chiusura dell’anello, con la metro che arriverà in aeroporto nel 2026. Tante sfide, tutte di grande peso economico. I disagi di Pasquetta, però, con lunghe code di turisti in attesa dell’Alibus e l’imbuto di corpi a Garibaldi hanno fatto squillare un campanello d’allarme. Se vinte, queste sfide faranno di Napoli una città migliore. Ma senza risorse adeguate, queste infrastrutture potrebbero risultare «un passo più lungo della gamba», dicono dalla Fit-Cisl.

Col boom turistico permanente, il numero degli utenti Anm è cresciuto molto da un anno all’altro. Siamo nell’ordine del 30% di passeggeri in più rispetto al primo bimestre del 2023, fa sapere la stessa Anm. La crescita dei flussi si concentra nel centro e sulla linea 1 (il metrò dell’arte). Le scene dei disagi e delle code di turisti dell’altro giorno a Garibaldi o in attesa dell’Alibus parlano chiaro. «I disservizi si sono avuti negli orari di punta, anche a causa delle limitazioni sulla linea 2 – spiega l’assessore ai Trasporti di Palazzo San Giacomo Edoardo Cosenza –. La linea 1 era quasi l’unica utilizzabile. L’afflusso è stato da record assoluto. Se ci fossero ancora stati i 6 trenini vecchi avremmo dovuto sospendere il servizio. Con i 10 nuovi treni utilizzabili, invece, abbiamo garantito il trasporto.

Per quanto riguarda le code per i biglietti, è sorprendente che ci siano ancora, con i tap and go e i tagliandi online. In aeroporto c’era un Alibus ogni 8 minuti.

Ma in 135 minuti sono atterrati 17 voli. A quel punto, non c’è Alibus che tenga, se arrivano tanti passeggeri contemporaneamente. Poi, nel 2026, quando la linea 1 arriverà fino a Capodichino, aeroporto, stazione e porto saranno collegati e raggiungibili con un solo biglietto della metro». «Tutte le città sarebbero andate in tilt con circa 300mila presenze», aggiunge l'assessore. Un paragrafo a parte lo merita la linea 6, attesa dagli anni '90. Collegherà Fuorigrotta a Municipio, passando per Mergellina e Chiaia. «Le 8 stazioni sono percorribili da Mostra d’Oltremare a Municipio – conclude Cosenza – Mancano solo alcuni lavori interni a Chiaia, ma i treni stanno già iniziando a circolare in prova. La linea 6 aprirà entro fine luglio. Si partirà coi vecchi treni, ma quelli nuovi sono già in fase di produzione, e saranno in circolazione già a partire dall’estate del 2025». Un impegno enorme, che richiede finanziamenti adeguati.

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La messa in circolazione dei nuovi treni su linea 1 – avvenuta grazie all’impegno del sindaco e dello stesso Cosenza – ha migliorato servizio e tempi di attesa, ma la funicolare di Chiaia è chiusa da oltre un anno e mezzo. Anm, com’è noto, è in concordato preventivo, e a un aumento degli utenti corrisponde un calo dei dipendenti. A dare le cifre è Alfonso Langella, segretario Generale Fit-Cisl Campania: «Prima del concordato preventivo, cioè nel 2017, c’erano oltre in Anm 2900 dipendenti – spiega – Oggi, tra pensionamenti e cambi di azienda, ce ne sono mille in meno. Servono almeno 300 unità, manca perfino personale negli uffici. I passeggeri sono aumentati in maniera sistematic. Vanno riscritti i contratti di servizio. Servono più soldi e più lavoratori anche per proseguire nel progetto dei prolungamenti notturni della metro sabato e domenica. Senza risorse per la linea 6, il rischio è quello di spostare personale da altre attività, come la linea 1. E di conseguenza di peggiorare il servizio».

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