Napoli-Sassuolo, la capacità di rendere facile ogni partita

di ​Francesco De Luca
Lunedì 28 Agosto 2023, 06:00 - Ultimo agg. 07:00
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Giochi di luce e fuochi artificiali per la prima dei Campioni con lo scudetto al Maradona. Il Sassuolo abbagliato da Osimhen, implacabile dal dischetto dopo il primo quarto d’ora di una partita messa subito sui binari giusti dal Napoli. Aggressivo e lucido, vicino al gol al primo minuto con Raspadori: palo pieno sul cross di Di Lorenzo, attaccante aggiunto sulla destra sempre più prezioso e autore del raddoppio, su delizioso assist di Kvara, appena entrato dopo un tempo in panchina. 

La festa continua, come desiderava Napoli dopo una primavera di intense emozioni, immaginate per anni. L’avvio della partita era quello che voleva Rudi, intenzionato a tenere sempre sulla corda i suoi uomini, quelli che hanno entusiasmato un popolo intero nella scorsa stagione. Il segnale contro il Sassuolo - privo di Berardi e Defrel, d’accordo, ma rivelatosi poca cosa - è stato chiarissimo. La squadra ha ancora (e tanta) fame di vittorie, consapevole delle sue capacità. Rivedere giocare gli azzurri, a tre mesi e mezzo dalla magica notte del tricolore a Udine, è una gioia. Il meccanismo è collaudato, con qualche ritocco apportato dal saggio francese, come il posizionamento più arretrato di Lobotka. Evidente la maggiore consistenza (e qualità) del centrocampo con un giocatore potente e intelligente come Anguissa e si vede sempre più una maggiore profondità per sfruttare il velocissimo Osimhen, che ha fatto ballare la difesa del Sassuolo.

La pressione sugli avversari è stata subito evidente, i neroverdi si sono affacciati nella trequarti del Napoli verso la fine del primo tempo ma non sono andati oltre un tocco di Tressoldi. E la ripresa è proseguita sulla stessa falsariga, con il raddoppio di Di Lorenzo su assist di Kvara, appena entrato, una di quelle meraviglie che soltanto l’artista georgiano sa offrire. Lo meritava, il capitano, un esempio di qualità e di umiltà. La sua rete ha scacciato qualche lieve ansia dopo l’errore dal dischetto di Raspadori (rigore per il tocco col braccio di Toljan), a cui Osimhen aveva lasciato l’onere del tiro.

Ecco, rigore a parte, occorre maggiore concretezza sotto la porta avversaria per evitare rischi in partite più impegnative di quelle con Frosinone e Sassuolo.

Sembra che il Napoli, oggi come allora (cioè come nella scorsa annata), abbia la capacità di rendere tutto facile, favorito anche dall’atteggiamento e dagli errori degli avversari. Maxi Lopez ha lasciato il Sassuolo in dieci dopo pochi minuti della ripresa per una parola di troppo all’arbitro Giua, a cui un giocatore neroverde ha perfino suggerito: «Ma fai finta di niente». No, gli arbitri non possono fare finta di niente, la direttiva del disegnatore Rocchi è stata chiara. Piuttosto, ci vorrebbe maggiore attenzione su altri episodi: Di Bello, l’arbitro di Juve-Bologna, ha ignorato il contrasto da rigore tra Iling-Junior e Ndoye che avrebbe potuto portare i rossoblù sul 2-0. E dopo il pareggio di Vlahovic vi è stato un duro attacco dei dirigenti del Bologna, indignati per quello che Di Bello non ha visto. Un caso (grave) dopo appena due giornate, si cerchi di cambiare subito rotta, sollecitando gli arbitri in campo ad avere occhi aperti e lucidità. Ad esempio, al Maradona anche il fallo su Politano era chiaro ma il Var è stato costretto a richiamare Giua.

Si attende con interesse la conclusione del mercato perché è segnalato in arrivo l’esterno Lindstrom, destinato ad entrare nel gruppo di Garcia per sostituire Lozano. El Chucky a Napoli non ha avuto più fortuna dopo un grave infortunio subito nella seconda stagione di Gattuso (gennaio 2021) e adesso cambia aria perché non ha accettato la decurtazione dell’ingaggio decisa da De Laurentiis. Il danese andrebbe a completare un organico molto competitivo, come si è visto in queste prime due giornate. E sabato prossimo si riaprono le porte del Maradona per l’arrivo di Sarri con questa Lazio che avrà pure sognato lo scudetto ma non ha ancora un’identità ed è a zero punti.

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