Napoli: la scuola abusiva sarà demolita, sprecati due milioni di euro

Napoli: la scuola abusiva sarà demolita, sprecati due milioni di euro
di Paolo Barbuto
Sabato 2 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 23:49
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Il destino della scuola di via Rotondella è segnato, l’ha spiegato a chiare lettere ieri il vicesindaco Filippone nel corso del forum del nostro giornale: «Quella struttura si trova all’interno di un parco, bisogna abbatterla». Le parole, diffuse in diretta sulla pagina Facebook del Mattino, hanno immediatamente fatto il giro dei residenti. Le mamme che avevano disperatamente chiesto il salvataggio della scuola hanno annunciato una manifestazione per lunedì: «Avevano promesso che l’avrebbero salvata, avevamo anche scritto una lettera al sindaco Manfredi. La risposta c’è arrivata ed è deludente», spiega Sara Musella, la mamma leader della battaglia in favore della scuola.

Quella della scuola di via Rotondella è una storia paradossale tutta napoletana. Lavori avviati nel 2002, spesa prevista 1,6 milioni di euro, dopo qualche anno l’area della scuola viene inserita nell’ambito del nascente “Parco delle colline di Napoli”. Bisognerebbe chiedere un permesso alla Soprintendenza per proseguire i lavori, ma il Comune di Napoli non lo fa, e non risponde nemmeno ai continui solleciti per ottenere quel documento che potrebbe essere immediatamente concesso. La distrazione del Comune dura per vent’anni, alla fine la Soprintendenza, di fronte alla mancata richiesta ufficiale, è costretta a dichiarare abusiva la scuola che è arrivata quasi alla fine della costruzione. L’unica possibilità per uscire dall’impasse è abbatterla. La vicenda, da sempre, viene seguita dallo storico consigliere municipale Salvatore Passaro il quale, all’insediamento della giunta Manfredi, va a palazzo San Giacomo chiedendo un intervento di salvataggio.

Il resto è storia recente. Sembra che solo il Ministero possa salvare la scuola, il sindaco Manfredi chiede di preparare la documentazione da portare all’attenzione di Franceschini, pare che la soluzione sia dietro l’angolo. E invece nella giornata di ieri è arrivata la sentenza definitiva.

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Il vicesindaco Filippone ha spiegato che ai Camaldoli, nell’area dove insiste la scuola che sarà abbattuta, ci sono altre scuole che accolgono i bambini: «Per una di questa scuola, la Nazareth-Musto, abbiamo anche presentato un progetto di recupero totale che, se verrà accettato, regalerà ai bambini del territorio una struttura all’avanguardia mentre alla Rotondella attualmente c’è un rudere, un rustico». Per la Nazareth-Musto è stato presentato un piano da 3,5 milioni di euro che prevede l’abbattimento e la ricostruzione, ma non ci sono ancora certezze che venga approvato, si tratta ancora di speranze. Nel frattempo bisognerà pescare dalle pieghe del bilancio anche una cifra consistente, intorno ai 400mila euro, per realizzare materialmente l’abbattimento della scuola già costruita a via Rotondella, poi si dovrà trovare il denaro per farci un parco. «In quell’area c’era un bosco meraviglioso - ha spiegato ancora il vicesindaco - la faremo tornare alla sua vocazione di parco, a disposizione del territorio».

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Le parole del vicesindaco hanno colpito il consigliere Passaro: «Ho il sospetto che il vicesindaco abbia ricevuto notizie non accurate - spiega - laddove c’è la scuola non è mai esistito un bosco meraviglioso e non c’era nemmeno un parco. Era un’area incolta che il Comune aveva abbandonato ed era stata occupata abusivamente, venne liberata proprio per la realizzazione della scuola. Io spero che ci siano ancora possibilità di un cambio di rotta, l’abbattimento sarebbe una sconfitta per tutti». Attonito anche il presidente della Commissione Ambiente del Comune di Napoli, Carlo Migliaccio: «Non comprendo le parole circa la destinazione a parco. In quella zona di parchi ce ne sono tanti e sono i più belli di Napoli. Mi sembra assurda anche la decisione di gettare a mare l’investimento già fatto, che supera il milione di euro. Si tratta, peraltro, di una struttura già quasi completata, non di un rudere né di un rustico come sostiene il vicesindaco. È chiaro che si tratta di una scelta politica e per questo spero che possa esserci un ripensamento».

 

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