Tre disabili rifiutati dai tassisti a Napoli: gli episodi si sono verificati tutti nel giro di un solo mese. Le persone respinte si sono rivolte ai vigili che hanno raccolto le denunce e hanno girato la documentazione alla commissione di disciplina delle auto bianche. Il regolamento è rigoroso, per eventi del genere scatta automaticamente la severa sanzione della sospensione dal servizio per 15 giorni. Eppure al termine del percorso di contestazione della condotta illegittima, pur avendo acclarato che gli eventi si sono realmente verificati, i tre tassisti che hanno allontanato i disabili se la sono cavata con una banalissima diffida a non ripetere il comportamento. Una semplice tirata d’orecchie di fronte a una vicenda profondamente odiosa.
La notizia viene fuori solo oggi anche se gli eventi si sono verificati ormai due mesi fa, a settembre. È in quel mese che la polizia municipale raccoglie tre differenti denunce da parte di utenti che si rivolgono alla Polizia Turistica acquartierata presso l’Unità Operativa Chiaia retta dal maggiore Bruno Capuano. Riferiscono quel che è accaduto: i taxi non hanno voluto accogliere la carrozzina a bordo e li hanno respinti.
La burocrazia prevede che questi eventi vadano incasellati all’interno del “regolamento comunale per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea”. La specifica questione è prevista dal regolamento all’articolo 23, comma 2, lettera g nel quale si specifica che a un tassista è vietato «rifiutare il trasporto dei supporti destinati ad assicurare o favorire la mobilità dei portatori di handicap ivi compresi i cani guida».
I vigili trasmettono queste segnalazioni, assieme a decine d’altre di minore gravità, al “servizio trasporto pubblico locale” che fa partire la procedura disciplinare.
La commissione di disciplina che commina le sanzioni ai tassisti fa partire, come da regolamento, il protocollo che prevede il coinvolgimento degli autisti contro i quali si procede. A ciascuno di loro viene offerta la possibilità di presentarsi personalmente oppure di inviare una nota ufficiale di chiarimento rispetto all’evento che viene contestato; ovviamente gli si concedono anche dei giorni per replicare alle contestazioni, per evitare di procedere senza aver dato voce a chi viene chiamato in causa.
I tre tassisti segnalati per non aver voluto accogliere le carrozzine dei disabili, rispondono con posta elettronica certificata tra il 17 e il 19 di ottobre spiegando le loro ragioni.
Infine, e qui arriviamo in tempi decisamente più recenti, il 6 di novembre si riunisce la commissione di disciplina che legge le controdeduzioni dei tassisti ma, evidentemente, non le trova convincenti, tanto da decidere di sanzionare tutti e tre per la violazione della norma che impone di accettare il trasporto delle carrozzine.
Anche la punizione per la violazione di quella norma è ben spiegata nel regolamento ufficiale.
È in questo punto del racconto che accade qualcosa di diverso rispetto al regolamento che, fino a quel momento, è stato correttamente e rigorosamente applicato, perché la prevista sospensione per 15 giorni non scatta. «la commissione di disciplina - è scritto nella documentazione ufficiale - all’esito delle verifiche di competenza, ha deciso di applicare una sanzione ... consistente nella diffida».
E la triste vicenda si conclude ufficialmente qui. Mandare via un disabile da un taxi, a Napoli costa una semplice diffida.