Terremoto a Pozzuoli, paura anche a Napoli: «L’attenzione è alta»

Gente in strada da Fuorigrotta a Chiaia: l'epicentro a pochi metri da Bagnoli

Terremoto a Pozzuoli
Terremoto a Pozzuoli
di Mariagiovanna Capone
Domenica 3 Marzo 2024, 23:51 - Ultimo agg. 4 Marzo, 20:33
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Torna la paura per gli abitanti dei Campi Flegrei. Alle 10.01 c’è stata una scossa di terremoto avvertita in una vasta area, che per la sala sismica dell’Osservatorio Vesuviano dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia ha avuto una magnitudo di 3.4 con epicentro localizzato in via Napoli, all’altezza della stazione Dazio della Cumana, quindi al confine tra Pozzuoli e Bagnoli.

La profondità è stata di 2.9 chilometri, e proprio per la sua superficialità, il sisma è stato avvertito in una vasta area che comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Marano di Napoli, Quarto e nei quartieri di Napoli Bagnoli, Agnano, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura, Arenella, Vomero fino al Centro storico. Segnalazioni, secondo i questionari approvati dall’Ingv, anche da Mondragone, Caserta, alcuni comuni del Sannio e dell’Irpinia, Pomigliano d’Arco, Castellammare di Stabia e nel salernitano. 

«L’evento si inquadra nella dinamica attuale dei Campi Flegrei» ha sottolineato Mauro di Vito, direttore dell'Osservatorio mentre il Dipartimento di Protezione Civile fa sapere che «la scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche non risulterebbero danni a persone o cose».

Decine di persone sono scese in strada in particolare a Pozzuoli, dove in tanti si sono allontanati dalle proprie abitazioni per raggiungere il lungomare, Bagnoli, Agnano e Fuorigrotta.

La paura è riemersa. Le oltre mille scosse tra agosto e settembre sono per fortuna lontane, ma la tranquillità di novembre e dicembre, con appena 159 e 76 scosse, pure sembra lontana.

A gennaio ci sono stati infatti 245 sismi, a febbraio invece 266, e solo nei primi tre giorni di marzo già 38. La botta di magnitudo 3.4 di ieri, quindi, era abbastanza prevedibile visto che il sollevamento è ripreso e con esso l’aumento della sismicità.

Sulla piattaforma «Chi ha sentito il terremoto?» dell’Ingv sono arrivate 363 segnalazioni da 68 comuni in cui è stata avvertita la scossa. Dall’Osservatorio Vesuviano arrivano le rassicurazioni per un evento sismico che «si inquadra nella dinamica attuale cioè di un sollevamento del suolo che sta continuando, di degassamento di alcune aree - in particolare Solfatara-Pisciarelli - e da una sismicità di energia generalmente bassa, con qualche evento più forte, come quello di domenica mattina. Si tratta di terremoti che caratterizzano questa crisi bradisismica con ritmi che variano nel tempo, ma che ci danno un'indicazione che la crisi sta continuando» come spiegato dal direttore di Vito. 

Da gennaio al 20 settembre 2023, la velocità di sollevamento del suolo si è mantenuta sui 15 millimetri al mese, poi tra il 21-23 settembre, quindi in appena tre giorni c’è stato un incremento di circa 10 millimetri tutti in una volta. Questa fase è coincisa con l’attività sismica massima sia per quantità che per magnitudo. Successivamente, e fino alla metà di ottobre circa, le velocità del sollevamento sono ritornate ai valori precedenti cioè 15 millimetri al mese per poi fissarsi su appena 4 millimetri al mese. 

Da qui in poi c’è stata una drastica riduzione di eventi sismici, fino a metà dicembre, quando la velocità di sollevamento era pari a zero, e così è stata fino a fine gennaio, quando il suolo flegreo ha ripreso la sua corsa a 10 millimetri al mese e da allora si sta mantenendo su questi valori, secondo anche l’ultimo bollettino settimanale pubblicato dall’Osservatorio Vesuviano nei giorni scorsi. 

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Da quando la velocità di sollevamento è aumentata, quindi, è aumentata anche la sismicità e la magnitudo, essendo due fenomeni correlati e tipici del bradisismo flegreo, come più volte affermato dai vertici Ingv. La scossa di magnitudo 3.4 di ieri, quindi, rientra in questo scenario, ed è tutto in linea con quanto si conosce del fenomeno bradisismico, che non è mai omogeneo e costante bensì fluttuante, con stasi anche di alcuni mesi.

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