Post Universiadi, attrezzi in deposito
e politici sotto accusa: «Uno scandalo»

Post Universiadi, attrezzi in deposito e politici sotto accusa: «Uno scandalo»
di Gianluca Agata
Sabato 7 Dicembre 2019, 23:00 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 17:46
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«È uno scandalo che questi attrezzi non siano ancora disponibili, ma se i politici vogliono fare con noi i politici sappiano che stanno sbagliando indirizzo». La sala è quella dedicata a Tommaso D’Aquino nel complesso di San Domenico Maggiore. Le parole sono del presidente della Federazione Ginnastica d’Italia, Gherardo Tecchi, che a Napoli conclude il lungo tour federale della penisola per celebrare i 150 anni dalla nascita. 

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L’AFFONDO 
Ci sono libri del 1200 che lo ascoltano, affreschi che rimandano a un’epoca lontana e una palestra, quella della Virtus Partenopea poco distante dove la ginnastica è nata nel 1886, ben prima della federazione. Un museo sportivo vivente, dal momento che ancora oggi, negli stessi locali di allora, si continuano a praticare ginnastica artistica ed altre discipline sportive. C’è il Direttivo della ginnastica italiana ad ascoltarlo per un tema che a Napoli è molto sentito. «Il problema, oltre alla disponibilità, è anche la manutenzione. Non sappiamo in che stato siano e quelli della ginnastica sono delicatissimi. Abbiamo degli attrezzi che sono serviti per fare delle gare internazionali di grande pregio, bisogna renderli fruibili per quello». 

IL CONI
Un grido d’allarme che aveva lanciato anche il Coni qualche settimana fa attraverso il presidente Sergio Roncelli. «Ho scritto una lettera al governatore Vincenzo De Luca chiedendo di mettere subito a disposizione tutti gli attrezzi che sono serviti per le Universiadi» dice. Il rischio è che si possano disperdere in mille rivoli. «Il materiale deve essere consegnato alle federazioni che poi possano manutenerlo in un centro federale. Successivamente, a seconda della manifestazione interessata, saranno spostati nei centri di gara presso le società che li richiedono. C’è un’attività nazionale e internazionale che incombe. Oltretutto gli impegni erano questi e sarebbe anche il giusto riconoscimento al ruolo svolto dalle Federazioni durante le Universiadi». Per la ginnastica campana il rischio è che possano essere divisi con un tappeto che finisca in una società, un attrezzo in un’altra, un altro elemento ancora più lontano. E a questo punto la ricchezza divisa sarebbe povertà perché il materiale non sarebbe adatto alle grandi gare internazionali. 

MANUTENZIONE 
Lo stato degli attrezzi non è poi tanto legato alla permanenza all’interno del capannone di Salerno dove si trovano assieme agli altri elementi delle Universiadi, quanto allo smontaggio e al trasporto. Maggior tranquillità ci sarebbe stata se fossero state scelte ditte esperte trattandosi di materiale che deve essere smontato e riposto seguendo dei precisi accorgimenti. 

CALENDARI 
Tra le tante federazioni interessate agli attrezzi, la ginnastica è quella che scalpita di più: dal 14 al 16 dicembre è in programma il campionato italiano di ritmica a Nocera, il 15 e 16 febbraio quello di A1, A2 e B ad Eboli. Il 13 e 14 marzo la terza prova di serie A al PalaVesuvio con tutti gli atleti che andranno a Tokyo. Una attività che è stata premiata anche con il gala dei 150 anni della federazione che si è svolto ieri sera con oltre 800 invitati al Teatro Mediterraneo.

LO SCENARIO
Ottimista per la risoluzione della vicenda il vicepresidente federale della ginnastica, il napoletano Rosario Pitton: «Sono abbastanza fiducioso sull’assegnazione delle attrezzature da parte della Regione alla Federazione Ginnastica d’Italia.

Dopo i successi sportivi, organizzativi e mediatici dell’Universiade sarebbe un grave errore privare gli sportivi della Campania di altre opportunità gratificanti per il territorio». Il commissario dell’Aru, l’Agenzia regionale delle Universiadi, Gianluca Basile, tranquillizza. «Guarderei prima il bicchiere mezzo pieno. Avremmo potuto scegliere di noleggiare le attrezzature ed invece abbiamo scelto di acquistarle proprio per lasciare qualcosa al territorio. Abbiamo investito migliaia di euro ed è nostro interesse che il materiale sia utilizzato per scopi pubblici. Stiamo provvedendo, d’intesa con la Regione, alla stesura di un comodato gratuito con le federazioni che tanto hanno fatto durante i Giochi. È tutto catalogato e conservato. Anche il materiale del PalaVesuvio è stato portato nel magazzino perché non c’è la voglia di disperderlo. Saranno messi dei vincoli all’utilizzo ma direi che tutti possono stare tranquilli».

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