Dormire con le tigri, polemiche in Cina per la proposta alternativa di un hotel

Polemiche in Cina per la proposta di un hotel che offre ai propri clienti di dormire con le tigri
Polemiche in Cina per la proposta di un hotel che offre ai propri clienti di dormire con le tigri
di Marta Ferraro
Sabato 22 Gennaio 2022, 16:45
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Un hotel cinese offre agli ospiti camere con vista su una tigre bianca, rinchiusa nella stanza accanto, separata dagli ospiti solo da una vetrata. La proposta ha suscitato aspre critiche sul fatto che la struttura possa trarre profitto dalla triste condizione dell'animale, secondo quanto riporta il South China Morning Post.

La proposta per «gli ospiti di vedere le tigri attraverso la vetrata e dormire con loro» fa parte della campagna promozionale che viene lanciata alla vigilia del capodanno cinese 2022, rappresentato dalla Tigre dell'Acqua, secondo l'oroscopo cinese. 

Il Sendi Tribe Treehouse Hote è collegato al Nantong Safari Park, uno dei più grandi zoo della regione, che ospita quasi 20.000 animali selvatici.

Grazie alla sua vicinanza alla riserva, l'hotel offre da tempo camere con vista su giraffe, leoni e zebre.

Il design dei quattro nuovi spazi, battezzati come «stanze delle bestie», non è stato dichiarato come un habitat adatto ai felini, hanno affermato le autorità. Secondo loro, era anche necessario valutare se il vetro avrebbe protetto le tigri dai rumori provenienti dalle stanze. Al momento gli ospiti non possono accedere alle nuove stanze. «Non sono ancora disponibili e non ci è stato comunicato quando saranno messi in uso», ha chiarito un dipendente. 

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Le autorità studieranno nuovamente e valuteranno il progetto dopo che il pubblico e i media hanno messo in dubbio il rispetto di tutte le misure di sicurezza e gli standard etici.

«Riconsidereremo se sia opportuno lanciare [il progetto]», ha detto al South China Morning Post un funzionario dell'Ufficio per la cultura e il turismo della città di Nantong.

Tuttavia, secondo altri media, all'hotel è già stato ordinato dalle autorità di rinunciare al progetto per il benessere degli animali e di chiudere le «stanze delle bestie».

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