Vespa Germanica, nido record: 100mila insetti in un magazzino fuori Roma. Paura per tre anziani

La scoperta, giorni fa, a Sacrofano. L’esperto: “E’ la specie più temuta"

Il nido di Vespa Germanica in un magazzino a Sacrofano
Il nido di Vespa Germanica in un magazzino a Sacrofano
di Alessia Perreca
Venerdì 27 Ottobre 2023, 06:46 - Ultimo agg. 08:39
4 Minuti di Lettura

Il pericolo, per tre persone anziane, era a poche centinaia di metri dalla loro dimora, a Sacrofano: nel magazzino della villa è stato scovato un nido di Vespa Germanica. Almeno 100mila insetti avevano creato il loro nascondiglio “perfetto” per ripararsi e proseguire l’attività di riproduzione. Sarebbe stato sufficiente un movimento accidentale e quel rifugio si sarebbe certamente rotto e le vespe avrebbero attaccato ferocemente  i tre abitanti. «Sono le più temute», specifica a “Il Messaggero” l’esperto Andrea Lunerti chiamato in soccorso per rimuovere quell’enorme colonia e mettere in salvo la vita dei tre inquilini. «Colpiscono - ripetutamente - occhi, bulbi oculari e altri punti del corpo umano riuscendo peraltro a "scalvacare" le tute protettive», sottolinea.

100 mila vespe in un magazzino a Sacrofano

I sospetti c’erano già da quest’estate, quando uno dei tre abitanti di una villa a Sacrofano si era reso conto dell’andirivieni di qualche insetto. La scoperta, qualche giorno fa, nel piccolo deposito adiacente alla residenza: un grande covo di 100mila imenotteri rintracciato tra le cucce dei cani e scatoloni. Un incubo per gli occupanti della casa: «Un nido molto lungo - dice Lunerti - che mi è costato anche 8 punture».

I favi sono stati rimossi e le vespe - tutte neutralizzate. «Un attacco violento perché si tratta di una specie molto più pericolosa rispetto alle Orientalis e ai Calabroni Europei. La Germanica è l’unico insetto che nidifica sottoterra, ma l’agricoltura meccanizzata ha diminuito il numero degli spazi dove questi vespidi possono insediarsi. Ergo: trovano altri luoghi e si adattano con estrema facilità alle strutture antropiche».  

Calabrone europeo, 700 insetti scovati all’interno di un magazzino agricolo alle porte di Roma. L’esperto: «Stagione da record»

Il precedente 

Lo scorso lunedì, a Bologna, un uomo è morto dopo essere stato punto da una vespa. Dragutin Gelemanovic, di 64 anni, ha accidentalmente calpestato il nido mentre passeggiava insieme alla moglie nell’area verde del parco di Villa Revedin. Gli insetti sono immediatamente schizzati fuori e, come una furia, hanno colpito la coppia. Il cuore dell’uomo ha smesso di battere all’Ospedale Santa Maria Maggiore, a seguito dello shock anafilattico, la donna, invece, è riuscita a salvarsi grazie alle cure mediche. «Le vespe aggrediscono solamente quando il loro nido viene urtato o inalato con la nostra anidride carbonica, raramente attaccano in modo spontaneo», afferma Lunerti. «Il loro pungiglione, molto lungo, riesce a penetrare in ogni tipo di stoffa. Per difendersi dall'attacco di diversi mammiferi arrivano anche a infilarsi sotto la peluria. Ad esempio, quella dei cinghiali, a loro volta, ghiotti di larve».

Vespe, è emergenza nella Capitale

Le richieste di intervento arrivano ovunque: abitazioni, scuole e perfino chiese romane. Una stagione  singolare e per questo è fondamentale - come ribadisce ancora una volta l'esperto - continuare a «segnalare la presenza di nidi». La Germanica, poi, crea il proprio nido all’interno di spazi davvero impensabili. Sempre a Sacrofano, lo scorso mercoledì, una ragazza aveva scoperto una colonia di insetti tra due valige. «Prestiamo sempre massima attenzione ai posti che non frequentiamo abitualmente: garage, box, magazzini, utenze idriche ed elettriche.  I nidi di vespula Germanica - conclude l’esperto Lunerti - non si rivelano nell’immediato. Per la localizzazione della colonia è richiesto un tempo nettamente superiore rispetto agli sciami di Orientalis e Crabro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA